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Carisma è Missione: Un chilo in più per i poveri

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Attorno all’altare, sacchetti di plastica, bottiglie d'olio, contenitori di latte... È iniziata "la campagna del chilo"! Può sembrare irriverente. Invece è una bella iniziativa di queste povere comunità cristiane, che hanno compreso il senso profondo del Natale:

il grande dono del Padre all’umanità; “il Dio dell’amore sceso dal cielo tra gli uomini”.

“Questo avvenimento - afferma il beato Conforti - contiene un completo rivolgimento morale, poiché forma il principio di quel nuovo ordine di idee che deve cambiare la faccia della terra. Ricchezze, dispotismo, orgoglio, il vostro regno è finito! Accettiamo con umile docilità di mente le sublimi lezioni del presepio! Amiamole, pratichiamole! La nostra felicità è a tal prezzo, a tale condizione” (Natale 1927).

Le nostre comunità missionarie amano e praticano la lezione del presepio: il dono, la gratuità, l’amore. Anche chi vive con il “salario minimo”, in questi giorni va a fare la spesa per le necessità quotidiane della propria famiglia, ma si ricorda anche di chi non ha lavoro, delle vedove con figli piccoli, dei più poveri. E compra “un chilo in più” di qualche alimento che può essere conservato: un sacchetto di fagioli o di riso, un chilo di zucchero...

All’offertorio, dalla domenica di Cristo Re fino alla terza domenica d’avvento, sotto l’altare appare di tutto. Le ho viste tante volte queste mense d’altare trasformate in deposito di alimentari. Eppure ogni volta mi prende un pizzico di commozione: è il dono di chi è povero per chi è più povero; è il segno di un ordine nuovo che può davvero “cambiare la faccia della terra”.

Mi viene voglia di gridare, come il tifoso che vede la sua squadra segnare un gol: “Ricchezze, dispotismo, orgoglio, il vostro regno è finito!”. Regna l’amore! L’amore di Dio si è fatto evento: è nato Gesù, il salvatore. La carità cristiana si fa gesto: deporre "un chilo" ai piedi dell’altare.

Giustamente il nostro fondatore si domanda: “Vi è mai stato giorno che abbia dato agli uomini ciò che la notte di Natale ha loro portato? In quella notte, gli sventurati hanno acquistato un fratello, gli schiavi un liberatore, i fanciulli un amico, i dotti un maestro, i re un modello, la morte stessa un vincitore”. Dio è con noi: fratello, amico, liberatore, maestro, modello, vincitore della morte!

Ritorniamo al presepio con la semplicità dei pastori, con il canto gioioso degli angeli, con lo stupore di Maria e Giuseppe.

Raccontiamo a tutti, come hanno fatto i pastori, la bellezza - e lo scandalo! - di aver incontrato un Dio povero e fragile: Dio amore!



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