Carisma è missione: Il vento dello Spirito
Non c'è passione di Cristo senza missione! "Io, quando sarò elevato da terra, attirerò tutti a me", dice il Signore rivelando il valore salvifico universale della sua passione. Non c'è risurrezione senza missione! La parola che il Risorto ripete in tutte le apparizioni, insieme alla parola pace, è "andate!".
In Marco l'angelo della risurrezione annuncia: "Andate, dite ai discepoli che egli vi precede in Galilea". Matteo racconta l'incontro in Galilea e l'esplicito comando del Risorto: "Andate e ammaestrate tutte le nazioni". Luca ci trasmette come un dato di fatto la predicazione a tutte le genti: "Cristo dovrà patire e risuscitare e nel suo nome saranno predicati a tutte le genti la conversione e il perdono dei peccati". Giovanni ci riconduce alla volontà di salvezza del Padre: "Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anch'io mando voi".
È facile celebrare il venerdì santo (almeno qui in Brasile), giorno in cui le chiese sono affollate e le strade brulicano di gente dietro al Cristo morto. È facile anche celebrare la risurrezione: è festa! E chi non ci sta a far festa? Meno facile ascoltare la parola di Colui che è morto per tutti e al suo risorgere ordina più e più volte: "Andate! Dite! Ammaestrate!".
Trovo sorprendente che la traversata del lago verso Betsaida, terra straniera, inizi con un ordine, anzi, "Gesù li costrinse, li obbligò", dicono le migliori traduzioni. Non è facile alzare le vele e prendere il largo lasciandosi condurre dal vento dello Spirito! Spiritualità della partenza e disponibilità al soffio dello Spirito sono atteggiamenti pasquali necessari a ogni discepolo-missionario. Ci è esempio e guida san Paolo.
L'apostolo delle genti ha preso decisamente il mare aperto, anche lui costretto dall'incontro sulla strada di Damasco; ma poi non è più tornato indietro. Quante volte salpando per nuove contrade avrà osservato i marinai affaticarsi intorno agli ormeggi, le vele gonfiarsi di vento mentre la nave usciva dal porto e prendeva il largo. Ogni partenza è sogno che si realizza: annunciare Cristo a nuovi popoli, in città mai prima visitate.
E quando Paolo prevede che salperà per l'ultima volta, lascia al suo discepolo Timoteo una sola parola: "Compi la tua opera di annunciatore del vangelo". È la stessa parola di Gesù: "Andate, annunciate!".
Paolo può guardare al martirio con serenità e pace: "Il mio sangue sta per essere sparso ed è giunto il momento di sciogliere le vele. Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la mia corsa, ho conservato la fede. Ora mi resta solo la corona di giustizia che il Signore, giusto giudice, mi consegnerà; e non solo a me, ma anche a tutti coloro che attendono con amore la sua manifestazione" (2 Tim, 4,6-8).