Brasile tre anni dopo...
(di: Ale & Ae Andreoli)
Accompagnati da p. Diego, siamo arrivati alla casa saveriana di Laranjeiras, in Brasile, quando era già notte. Ci hanno accolto p. Mario e p. Luis e due laiche saveriane locali: un abbraccio, e subito a cena, già pronta per noi.
Siamo tornati a Laranjeiras dopo tre anni. Le tre settimane sono volate: giornate intense, ma mai stressanti. Tanti abbracci e racconti; tanto tempo trascorso insieme con persone piene di umanità... Tanti inviti a pranzo e cena: non abbiamo detto di no a nessuno (nonostante il nostro girovita lo richiedesse!), perché mangiare insieme è il momento privilegiato per condividere la propria vita.
Molte cose sono rimaste uguali a tre anni fa; altre sono cambiate: sono nati tanti bambini; ci sono persone che ci hanno lasciato; molti oggi hanno un lavoro diverso, a dimostrazione che, nonostante tutto, la gente lavora accettando una forte flessibilità.
Abbiamo dormito nella casa di legno di un’amica che vive in un villaggio di senza-terra, mettendo i materassi per terra; abbiamo mangiato nelle case di gente povera e meno povera; abbiamo festeggiato con gli indio kaingang cuocendo salsicce alla brace e giocando a pallone; siamo stati ospiti anche di amici che hanno una casa migliore della nostra...
Perché il Brasile è un po’ tutto questo. Un paese con culture diverse, pieno di contraddizioni e contrasti, dove le disuguaglianze sociali sono amplificate. Ma è anche un paese ricco di umanità e calore, con un approccio positivo alla vita, nonostante le difficoltà, dove la gente sorride ed è generosa... Insomma, un paese capace di affascinare, catturare il cuore e riempirlo di saudade (nostalgia), lasciandolo con la voglia di tornare...
Alessandro
Mi inserisco anch’io, per dire che ho ritrovato tre cose belle:
- abbiamo rivissuto la missione di chi cammina insieme, di chi non ha molto da insegnare, eppure si compromette e dona ciò che è, per crescere insieme;
- ho ripensato, sorridendo, alla missione nella debolezza, in particolare quando gli amici sono venuti a portarci vestiti e scarpe per i bambini, che erano rimasti senza niente dopo il furto delle valige;
- i nostri figli ci hanno aiutato a vivere la missione con altri laici: è davvero importante e bello condividere le esperienze più preziose della nostra vita.
Alessandra