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''Alzati e va’ a Nínive!''

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Il campo estivo organizzato dai saveriani di Udine è stata un'esperienza molto bella. Sono contenta di averla fatta, perché mi sono sentita accolta e ho apprezzato il clima di condivisione.

Eravamo una cinquantina, provenienti da luoghi diversi; c’erano giovani da Ancona, Biella, Brescia, Salerno; solo due del Friuli. Anche i missionari avevano diverse origini, mentre due studenti saveriani di Parma erano originari dell'Africa.

Varie realtà di servizio

Il campo aveva un tema centrale attorno al quale è ruotata tutta l'esperienza, ovvero la parabola biblica di Giona. Il titolo era: “Alzati e va' a Ninive - Dove il vangelo si fa incontro”. In relazione a questo tema, si sono svolte la condivisione e la formazione.

La giornata era divisa in vari momenti: iniziava al mattino con le lodi; prima di cena si celebrava la Messa nella cappella della casa, e si finiva la sera con la preghiera prima di dormire. Dal primo giorno siamo stati divisi in gruppi, ognuno dei quali ha fatto esperienza missionaria in una struttura specifica. Ogni gruppo ha perciò passato la settimana in una realtà diversa da quella degli altri.

Gli ambiti di volontariato andavano dalla mensa dei poveri della Caritas al Cottolengo di Santa Maria la Longa, all'associazione casa famiglia il Bucaneve per madri in situazioni di bisogno, oltre a realtà che comprendevano situazioni di disagio sociale, accoglienza dei profughi e assistenza agli anziani.

Una settimana intensa

La mattinata era dedicata a questi servizi, con il pranzo che poteva svolgersi nelle varie strutture oppure presso la casa dei saveriani. Nel pomeriggio venivamo smistati in piccoli gruppi per la condivisione, durante la quale ognuno raccontava la propria esperienza del mattino e le impressioni che ne aveva ricavato. A turno, uno di ogni gruppo rimaneva in casa per aiutare in cucina e per fare le pulizie.

Martedì sera abbiamo visitato il centro di Udine. Giovedì pomeriggio siamo partiti alla volta di Lignano Riviera dove, presso la chiesetta dei santi Ermacora e Fortunato, abbiamo avuto un incontro di formazione, seguito dalle confessioni. Ci siamo poi spostati nella chiesa di San Giovanni Bosco per la preghiera serale e abbiamo fatto un giro a Terrazza Mare.

Il venerdì sera siamo stati a Bagnaria Arsa presso la comunità “Papa Giovanni XXIII”, dove abbiamo celebrato l’Eucarestia e conosciuto questa bella realtà. Dopo aver cenato con i giovani della struttura, siamo rimasti ad ascoltare la testimonianza di due di loro, riguardante l’esperienza di volontariato in Russia.

Sabato sera siamo stati ospiti della comunità terapeutica per tossico-dipendenti “Giovanni Micesio” di Ribis. Ci è stata mostrata la struttura, abbiamo celebrato assieme la Messa e siamo rimasti per la serata.

La domenica ci siamo recati a Fusine in Valromana, vicino a Tarvisio, dove abbiamo celebrato la Messa vicino al lago superiore, seguita dal pranzo.

È stato bello condividere

Io ho prestato servizio di volontariato alla Casa dell'Immacolata, dove ci sono due strutture: una per i minori stranieri non accompagnati, e una per persone adulte, alcoliste o con altre dipendenze.

Ho apprezzato i momenti di condivisione, perché alcune testimonianze mi hanno colpita molto, in particolare un giovane che ha prestato servizio presso la residenza protetta Caris per anziani non autosufficienti.

Durante il campo, in camera ero con altre quattro ragazze, sperimentando appieno la pratica della condivisione, soprattutto dell'unico bagno che avevamo! Essendo figlia unica, e non essendo abituata ad esperienze di questo tipo, all’inizio avevo paura di non riuscire a convivere pacificamente, anche perché so di avere un carattere particolare; ma sono contenta di aver scoperto che posso farcela.



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