Ai miei lettori... ignoti: Mi preparo per il Giappone
Care lettrici, cari lettori, con po’ di nostalgia, un pizzico di rammarico, ma certamente anche con una certa gioia che nasce dal profondo del mio cuore missionario, vi comunico che con questo mese concludo il mio compito di redattore della pagina di Parma del nostro giornale “Missionari Saveriani”. Con alcuni mesi dediti allo studio e, perché no, anche con un po’ di riposo, mi preparerò al mio ritorno nella missione del Giappone, dove sono già stato per diversi anni.
Un grande grazie a voi
Mi dispiaceva concludere questo servizio senza aver detto un grazie sentito, e di tutto cuore, a chi con tanta pazienza ha corretto e ricorretto le bozze dei miei articoli, a chi ha collaborato preparando riflessioni e stralci da inserire nella pagina, per completare le mie insufficienze, a chi ha offerto il suo volto per le fotografie e soprattutto a tutti voi che, con grande bontà, avete letto gli articoli della pagina di Parma di “Missionari Saveriani”, dal gennaio 2003 fino a oggi.
Vorrei ringraziare in particolare le lettrici e i lettori dei miei articoli. Ritengo, con un po’ di presunzione, che qualcuno ce ne sia certamente stato. Pur non avendo avuto la fortuna di incontrarvi né di conoscervi personalmente, desidero ringraziarvi per avermi dato l’opportunità e lo scopo di scrivere sempre qualcosa, per avermi permesso di comunicare quello che avevo nell’anima e che, in modo particolare, desideravo trasmettere a tutti voi, cari amici dei missionari.
L’importante è donare
Mi auguro solo che i miei scritti abbiano portato qualche attimo di gioia, un po’ di conforto e di speranza a chi casualmente li ha letti e soprattutto si sia sentito toccato dalla mia riconoscenza per aver accolto un dono che ho sempre cercato di offrirvi con tutto il cuore.
Non ho altro da aggiungere, se non ripetere ancora “un grazie!”, se non avessi paura di stancarvi. Ma desidero esprimere anche un augurio a voi, care lettrici e cari lettori: che qualcosa di ciò che ho scritto possa essere servito a colorare un pochino la vostra vita, a scoprire qualche meraviglia che il Signore ci ha messo nelle mani e nel cuore. Ho cercato di offrire così qualche dono, anche se a volte con un po’ di fatica, per le molte cose che c’erano da fare qui nella comunità saveriana della casa madre. Anche se il tempo non era mai sufficiente, mi sono sforzato di farlo con il maggior impegno possibile.
Un ultimo segreto...
Ho voluto fare un dono a chi, in qualche modo, era già ben disposto ad accoglierlo. Non posso negare che, in fondo, nei momenti in cui scrivevo quelle poche righe, il mio stato d’animo era molto simile a quello indicato da Gesù. Più volte, infatti, mi sono accorto che “c’è più gioia nel dare che nel ricevere”.
Prima di salutarvi, però, vorrei svelare un segreto a chi non l’avesse ancora scoperto. Dovete sapere che quando leggevate gli articoli firmati da “Ganriu”, l’autore ero sempre io. Infatti, il mio nome, Piergiorgio Moioli, tradotto in giapponese è “Moiori Ganryu Shinpu”. Del resto, tutti i grandi giornalisti hanno avuto nel loro curriculum uno pseudonimo. Anch’io - modestia a parte - ho voluto adottare questo stratagemma.
Un caloroso arrivederci a tutti.
Permettete, care lettrici e cari lettori, che per una volta sia io - come direttore di questo mensile - a dire “grazie” a Ganriu, p. Piergiorgio Moioli, e lo faccia anche a nome vostro. Più che un giornalista, p. Piergiorgio è stato un grande “saggio”. Quando - puntualmente, anzi con buon anticipo - arrivavano i suoi scritti, la tentazione di leggerli subito era per me irresistibile. Ne uscivo sempre con la testa frastornata, al pensiero di come raccogliere tanta “saggezza” e tradurla in linguaggio semplice e lineare, perché anche voi poteste gustare la soavità del pensiero... orientale.
Grazie, p. Piergiorgio. Buona missione. Ma vorremmo da te una promessa: dal Giappone, facci avere ancora le tue “briciole di saggezza”.
- p. Marcello, sx.