A Parma, la cappella dei martiri
Nel cuore della Casa Madre dei saveriani
Al centro del primo piano della Casa Madre c’è una sala speciale, uno dei luoghi più intimi e significativi per i missionari saveriani. Non esiterei a definire questo luogo il cuore della comunità di Parma. Si chiama cappella dei martiri, perché vi erano conservate le reliquie dei martiri, ora riposte tra le Memorie confortiane, sempre al primo piano.
Il cuore della comunità
Il santuario Conforti, a pian terreno, è una porta aperta sulla città, sulla chiesa e sul mondo; è il luogo dove la mano del missionario si allunga a incontrare le mani degli uomini che, nello stringerla, trovano gioia, speranza e senso alla vita; mentre donano a noi missionari l’appoggio e il calore dell’amicizia. Il beato Conforti proprio questo aveva desiderato!
La cappella dei martiri, invece, è il santuario dei testimoni, di coloro che hanno mostrato nel mondo il volto e la parola di Cristo con la loro vita. È il luogo dove più volentieri i missionari tornati dalle missioni passano il tempo in silenziosa preghiera.
Che significato ha questo silenzio? È un silenzio ricco di racconti e di esperienze; è una preghiera intensa che sgorga dal cuore. È il momento del ritorno a quel punto di origine che ci ha generato come apostoli. Da qui siamo partiti, spinti dall’amore e dal desiderio senza limiti di portare la Buona Notizia agli uomini.
Andate in tutto il mondo
La cappella dei martiri è un luogo caro ai saveriani anche perché da qui mons. Conforti ha inviato i primi missionari. Qui sono nati i nostri ideali e i nostri impegni di vita; qui abbiamo imparato la parabola del buon seminatore e quella del seme che cade tra le zolle e muore per portare frutto.
Sul soffitto a cassettoni si leggono alcune scritte in latino. Sembrano formule di un giuramento. Sono parole non facili da commentare, quasi incise nella nostra carne e da proclamare con la vita:
- Costoro hanno piantato la chiesa con il proprio sangue: hanno bevuto il calice del Signore.
- Andate in tutto il mondo, predicate il vangelo ad ogni creatura, e sarete miei testimoni fino ai confini della terra.
- Cristo regna, Cristo impera, Cristo vive.
Come un caminetto...
Ricordo con nostalgia il caminetto della casa dei nonni. Sul frontespizio erano incise le parole “Aleat ut ardeat” – alimenta perché arda. La cappella dei martiri mi ricorda proprio quel caminetto, dove bruciano i ceppi di una comunità piena di calore.
In questo luogo inizia la nostra giornata con la preghiera del mattino e la Messa; qui si conclude con il vespro alla sera. Nella preghiera ricordiamo sempre tutti quei testimoni partiti da qui, che ora dedicano le loro energie per l’avvento del Regno o che già riposano nella pace eterna del cielo.