Il 28 febbraio sono ricorsi i 100 anni dalla morte in Cina di p. Caio Rastelli, parmense originario di Ghiara di Fontanellato (nato nel 1872) e figlio primogenito della Famiglia saveriana. Fece parte della prima spedizione che, nel 1899, il Conforti inviò nella missione della Cina. Nel descrivere la figura del suo apostolo il Fondatore riconosceva in esso ingegno e volontà, conoscenza delle lingue e forte vita spirituale contrastanti la sua debole costituzione.

Fin da subito lo affidò al futuro martire mons. Fogolla per moderarne l'ardore. Queste raccomandazioni varranno per poco perché subito dopo la persecuzione dei Boxers - che darà alla Chiesa cinese molti martiri - anche il nostro p. Caio subirà sofferenze e fatiche che lo porteranno a una morte prematura nel 1901.

Da parte del Conforti fu subito espresso il desiderio di ricevere nella nuova sede dei Saveriani a Parma i resti del Rastelli (vi giungeranno solo nel 1933) come motivo ulteriore "... per stimolo a generosi propositi pei giovani che si preparano all'apostolato e per la soddisfazione santa di riposare vicino al primo mio missionario che ha sacrificato sì generosamente la vita per Cristo".

Questa breve vita di un missionario di 28 anni, vissuta nel Mistero della Croce, sembra - come ci ha suggerito p. Marini, Superiore Generale, nell'omelia - farci chiedere al Signore: "Come mai, Signore? Il primo missionario partito per la Cina, morto così giovane di stenti? Non aveva neanche trent'anni, neanche due anni di lavoro missionario in Cina! Come mai, Signore? Dov'eri?".

La breve ma intensa vita di p. Caio per noi diventa manifestazione del Mistero della Croce, che non è simbolo di morte, ma segno dell'amore di Dio. Amore che ci spinge alla conversione e alla Sua ricerca sulle strade del mondo.