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Ringrazio sinceramente don Claudio Marinoni e sua sorella Paola per la gradita visita che mi hanno fatto alla Casa di Riposo per anziani all'Istituto Vismara di San Bassano. Insieme, poi, siamo stati dalla signora Maria Frosi, sorella del saveriano mons. Frosi, vescovo di Abaetetuba e originario di San Bassano, rompendo anche la monotona quotidianità dell'ambiente in cui mi trovo, dopo i movimentati 45 anni di missione in Brasile.

Sono passato dall'amazzonico Maranhão (Stato considerato geograficamente l'atrio dell'Amazzonia) all'industriale metropoli di San Paolo, con le immancabili favelas annesse e accuratamente nascoste dietro i grattaceli. I saveriani hanno segnato la mia vita fin dai primi anni del seminario. I ricordi sono davvero molti. Quante volte mi sono sentito chiedere come nasce una vocazione missionaria. Non sempre esiste un momento specifico, come avvenne per i primi Apostoli. Un primo episodio non riguarda direttamente i saveriani, ma lasciò comunque delle tracce nella mia infanzia.

Nel novembre 1941, all'inizio del mio secondo anno di seminario, a 12 anni di età, arriva una sconcertante notizia che sconvolge la vita di tutti. Ricordo ancora l'atmosfera triste che si crea rapidamente, con gruppetti di professori e seminaristi più anziani con il viso stravolto. Noi, più piccoli, senza ben capire cosa stesse per accadere, stavamo ascoltando qua e là, curiosi. Il rettore ci riunisce in cappella e con qualche lacrima che scorreva sulla sua talare, ci comunica che Cremona aveva avuto i suoi primi martiri in Cina. Infatti, mons. Antonio Barosi e p. Mario Zanardi, missionari del Pime, erano stati barbaramente torturati e uccisi. Mons Barosi si stava preparando ad assumere la prima Prelazia episcopale di quella regione cinese: doveva diventare la prima diocesi missionaria cremonese in Cina!

Devo ringraziare il Signore di aver fatto tutto il corso di preparazione durante l'Episcopato di mons. Giovanni Cazzani. Facevo parte dell’ultima leva, nel 1952, consacrata da questo grande vescovo dal cuore missionario, che sapeva formare presbiteri per la chiesa universale. Per questo, nel seminario di Cremona, ogni anno, erano presenti missionari di varie congregazioni, sempre accolti con molta allegria da tutti i seminaristi. Ci incantavano con i loro messaggi e le loro storie missionarie. I saveriani erano quelli che più frequentavano il nostro seminario, anche perché erano i più vicini, nella loro storia e localizzazione geografica. La loro origine era nella vicina città di Parma, ma poi avevano alcuni centri di formazione nella diocesi di Cremona, prima a Grumone (1929), in seguito (1953), in via Bonomelli 81 a Cremona, purtroppo chiusa dal 2013.



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