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UNA VENTATA DI MISSIONARIETA' A ZELARINO

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Come da tradizione, ogni anno i Saveriani di Zelarino condividono con la parrocchia una riflessione sulle missioni, iniziata con la loro presenza fin dal 1947. L’accoglienza dei sacerdoti e della Comunità è stata buona e insieme a loro abbiamo vissuto alcun momenti importanti.

Si è cominciato martedì 27 febbraio 2018 con l’incontro con giovani e adulti. Ha dato la sua testimonianza Fabio del Centro Missionario di Venezia. E’ partito da che cosa è la missione a cui siamo tutti chiamati. Poi ha parlato delle sue esperienze missionarie, cominciando da quella vissuta in Africa (Kenya) con un sacerdote veneziano che gli ha fatto nascere il desiderio di conoscere meglio Gesù Cristo. E da qui è nato il suo impegno, insieme ad altri, nel Centro Missionario. Attraverso la formazione, ha cominciato a capire l’importanza di rendere concreta la sua scelta nell’ambiente in cui viviamo.

Concretamente, attraverso l’associazione Missione Belèm, ha cominciato nell’annuncio ai poveri alla stazione di Mestre e alle missioni di strada in varie parti d’Italia. Con la preghiera e il rapporto personale con Gesù, ha capito l’importanza di continuare a lavorare per il bene e lottare contro il male.

Un’altra esperienza che ricorda con gioia è stata la sua presenza ad Haiti (in America Latina). Giovedì 1 marzo ci siamo ritrovati con un bel gruppetto di persone a vivere un’ora di adorazione e di preghiera missionaria “La messe è molta. Chiamati ad una via che conduce all’amore”. Il venerdì 2 e sabato 3, incontri con i ragazzi/e delle elementari e delle medie, dove i missionari hanno presentato i problemi del mondo e dialogando con loro, li hanno aiutati a riflettere e a prendersi delle responsabilità con delle piccole scelte concrete.

Un gruppo di catechiste così ha commentato il video “i piccoli gesti ci rendono felici”:

        “Attraverso l’incontro con l’altro, noi impariamo a superare barriere e difese, prendendo come esempio della nostra vita Gesù, ci mettiamo in cammino. L’altro diviene una domanda che ci interroga, che trasforma e cambia le nostre vite. E’ una rivoluzione che parte dal basso: sono i piccoli gesti quotidiani verso l’altro che possono cambiare il mondo. Dobbiamo metterci al servizio di chi ci è accanto per incontrarlo nelle sua vera essenza di uomo, donna o bambino. Possiamo incontrare e amare il nostro prossimo, solo attraverso il riconoscimento, il rispetto e l’amore. Attraverso il “presente”, il qui ed ora, dobbiamo accogliere ed aiutare chi, in quel preciso momento è vicino a noi.

Un sorriso, due chiacchiere, lasciare il turno al supermercato a qualcuno che vediamo che ha fretta, offrire il caffè anche a chi “non è simpatico” e scoprire poi che è una persona con problemi, pensieri e emozioni come tutti noi. Attraverso l’incontro con “l’altro” scopriamo noi stessi. E’ un cammino che inizia in famiglia, attraverso piccoli gesti di gentilezza: il buongiorno la mattina, la colazione pronta, un bacio come saluto; continua a scuola, quando si presta una penna, una matita, una gomma, ecc. si mette in pratica la gentilezza dei piccoli gesti.

L’apostolo Giovanni dice: “chi non ama il proprio fratello che vede, non può amare Dio che non vede”. I piccoli gesti di ogni giorno sono il nostro cammino per incontrare Dio e sono la vera realizzazione più profonda dell’uomo che si sperimenta come Dono per gli altri. Un dono d’Amore”.

Naturalmente anche i bambini hanno voluto far sentire la loro voce e puntualmente la riportiamo:

        “In occasione della SETTIMANA MISSIONARIA, noi bambini del “gruppo Gerusalemme”, il venerdì 2 marzo, ci siamo in contrati con padre G.Cisco. L’incontro è stato molto emozionante. Lui ci ha raccontato del suo periodo come missionario, trascorso in Africa in aiuto di quella popolazione che vive in estrema povertà e delle difficoltà delle famiglie a nutrire i loro figli, dalla mancanza d’acqua, di medicine e di scuole. Poi ci ha presentato il video “I PICCOLI GESTI”.

L’importanza dei piccoli gesti quotidiani, attraverso i quali anche noi qui possiamo, se vogliamo, essere missionari. Al termine abbiamo fatto parecchie domande. Siamo rimasti colpiti da ciò che il video mostrava e abbiamo capito che con gesti di condivisione, accoglienza, rispetto del creato, del non spreco, qui dove viviamo, possiamo aiutare indirettamente quei Paesi del Sud del mondo. E’ stata una bella esperienza, importante per farci riflettere ed educarci a nuovi stili di vita, aperti al bisogno e all’ascolto di chi ci è accanto”.

Le messe del sabato sera e della domenica 4 marzo hanno aiutato la comunità parrocchiale a riflettere ancora di più sulla propria responsabilità di annunciare sempre e dovunque il Vangelo.

Il nostro grazie va a tutti, cominciando dai sacerdoti, ai catechisti e a tutta la comunità che da tanti anni ci è vicino con simpatia.

i Saveriani.



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