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PROVERBI AFRICANI.65. LA FAMIGLIA

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La famiglia è un’istituzione di primissimo valore sociale nella cultura africana. E’ intesa sia in senso stretto, sia in senso lato, che significa la parentela. La famiglia è la fonte della nascita, della crescita e della scomparsa della vita umana.

Essa accompagna, guida, stimola, protegge l’individuo in tutti i processi della sua vita.

E’ la sede centrale di concezione, organizzazione ed esecuzione dei fatti riguardanti la vita della persona. Si pensa che abbia la facoltà mistica di promuovere, frenare e eliminare la vita di ogni membro. Quanto alla sua composizione, dobbiamo sapere che la famiglia non si definisce rispetto all’alleanza, ma piuttosto alla parentela. In tale senso, la famiglia africana è composta di individui, appartenenti ad uno stesso LIGNAGGIO. Il lignaggio è per definizione, l’insieme formato dai discendenti di un comune antenato ben nominato.

Il lignaggio si differenzia dal CLAN, quest’ultimo raggruppa gli individui che hanno un comune antenato mitico. All’interno del lignaggio vale la regola che il legame di filiazione diretta subordini quello della parentela. E’ in tale senso che i cugini e le cugine, paralleli o incrociati, vengono assimilati ai fratelli e alle sorelle. Gli zii e le zie sono assimilabili al padre e alla madre. Quindi il capo del lignaggio è il decano in età.

Altra cosa da notare: il matrimonio di una figlia del lignaggio è la condizione previa al matrimonio del figlio, la DOTE dell’una serve al matrimonio dell’altra. Ogni ragazza è istruita sullo stretto legame che la unisce a quello dei suoi fratelli. Dal suo matrimonio, considerato come un servizio che rende a questi ultimi, la ragazza fa di su fratello suo debitore a vita. Il capo del lignaggio presiede i sacrifici, gestisce il capitale comune, lo rappresenta nelle assemblee del villaggio, risolve i conflitti tra i membri ed elabora le strategie per proteggerlo dagli esterni.

Si raccomandano le virtù della solidarietà, gratitudine, obbedienza, rispetto, l’unità della famiglia, il rispetto degli anziani.

Passiamo ai proverbi.

“Ricorda che sei l’ombra di un albero più grande di te” (Malinkè, Senegal) (gratitudine da parte dei giovani verso la propria famiglia). Un altro ci ricorda che “Si ungono di olio le corna della mucca selvaggia, abbandonando la mucca domestica” (Malinkè, Senegal) (quando ti sposi, non occuparti solo della famiglia di tua moglie o la tua, ma anche di quella da cui sei uscito). Sono forti i legami familiari, anche quando ti sei sposato. Non devi dimenticare da dove sei partito. “Nessuno, una volta salito su un termitaio, si permetta di maledire la terra” (Malinkè, Senegal).

A volte, posso succedere delle disgrazie, causate da qualcuno della famiglia. “Se vedi che il posto dove ti tagliano la testa è largo, significa che un tuo parente ci ha messo la mano” (Malinkè, Senegal). Non disprezzare mai la tua famiglia, perché ti ha dato la vita. “Il millepiedi non abbandona il nido di sua madre a causa dell’odore” (Mongo, Congo RDC). Nessuna difficoltà può cancellare una famiglia per sempre, “La famiglia è una foresta, non la si può tagliare” (Abbey, Costa d’Avorio).

Le persone appartenenti ad una stessa famiglia, si riconoscono comunque siano le circostanze “Anche di notte, l’agnello riconosce sua madre” (Tutsi, Rwanda). Lo sappiamo bene che “L’individuo muore, ma la famiglia continua” (Lari, Congo Brazzaville). La nostra vita è stata costruita dalla nostra famiglia “Il corpo dell’uomo è come la rafia, spetta agli altri lavorarlo” (Ambede, Gabon). Per finire: “La mano non dimentica la bocca” (Yoruba,Nigeria).



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