Giornata di preghiera per il Congo e Sud Sudan
Cosa centra la preghiera e quello che mangiamo con la guerra?
La nostra comunità ha accolto l’invito di Papa Francesco che ha annunciato per il 23,venerdì scorso, una giornata di digiuno e di preghiera per la pace nel mondo ed in particolare per la Repubblica Democratica del Congo e del Sud Sudan.
Abbiamo marcato la nostra preghiera-adorazione dalle nove del mattino fino alle 21,30 di sera. Lungo la giornata si sono unite a noi anche altre persone. Ma alla sera, alle 20,30, un bel gruppo di persone, tra questi anche dei sacerdoti e della suore, hanno preso parte alla veglia di preghiera che concludeva la giornata.
La preghiera specie se fatta comunitariamente, è un potente strumento per arrivare a toccare il cuore dei “potenti” del mondo.
Dio non può non ascoltare il grido di coloro che soffrono a causa di un sistema che genera sempre più numerosi poveri a causa di alcuni pochi ricchi, il clamore di coloro che vivono ai margini della società considerati come scarti.
Ma perché accompagnare la fede e la preghiera col digiuno?
Il digiuno spezza le dinamiche del consumo, riporta l’uomo all’essenziale e gli mostra che può vivere anche senza tutto quello che l’opulenza del nostro mondo c’induce a ritenere “essenziale”. In questo modo si apre allora la prospettiva di uno stile di vita essenzialmente sobrio, all’insegna di un’ecologia integrale, che restituisca alla (spesso stanca) sigla “equo e solidale” il suo destino più alto, che è il Paradiso.
Il digiuno porta anche chi lo fa ad esprimere “com-passione” nei confronti delle vittime dirette della violenza e della guerra: non abbiamo meriti se siamo “dalla parte giusta” del mondo, anzi forse è il nostro stesso stare “dalla parte giusta” a costituire in qualche modo una concausa delle sofferenze altrui.
La pace è dono del Cielo, ma può essere impetrata facendo la giustizia. Non a caso il salmista canta:
Ascolterò che cosa dice Dio,
il Signore: egli annuncia la pace
per il suo popolo, per i suoi fedeli,
per chi ritorna a lui con fiducia.
Sì, la sua salvezza è vicina a chi lo teme,
perché la sua gloria abiti la nostra terra.
Amore e verità s’incontreranno,
giustizia e pace si baceranno.
Verità germoglierà dalla terra
e giustizia si affaccerà dal cielo.
Certo, il Signore donerà il suo bene
e la nostra terra darà il suo frutto;
giustizia camminerà davanti a lui:
i suoi passi tracceranno il cammino.