Abbiamo ricevuto il nuovo Giornale “Pa Kwecha” (“Apertamente”, novembre 2017) della Missione dei saveriani di Chemba, Mozambico. E’ un giornale elaborato dai giovani studenti dell’internato e scuola “Santa Terezinha do Menino Jesus” dell’omonima Parrocchia. Riportiamo qui due articoli:
- l’Editoriale sulla situazione della scuola in Mozambico.
- l’articolo “Matrimonio prematuro – Non lasciamoci rubare la nostra adolescenza!”
Editoriale: Sistema Educativo in Mozambico
Da bravi studenti amiamo la scuola, ma amiamo anche le vacanze. Quest'anno abbiamo trascorso delle vacanze estese tra il 2° e il 3° trimestre a causa del IV Censimento generale che si è svolto nel nostro paese e molti di noi hanno avuto il tempo di camminare, visitare familiari ed amici. Qualcuno della nostra redazione "Pa kwecha" è andato a Chimoio (circa km. 500 di distanza) e, nella piazza Samora Machel di quella città, ha scattato la foto sopra. A noi tutti piace questa foto, quel muro colorato e così ben dipinto, ma soprattutto ci piacciono le parole del nostro primo presidente della Repubblica: "Fare della scuola una base affinché le persone prendano il potere".
Il nostro primo presidente parlò poco dopo l'indipendenza, in un periodo in cui il popolo mozambicano era poco alfabetizzato e ancor meno con studi superiori. Ad esempio, si stima che nel 1975 il tasso di analfabetismo fosse del 90%. In questo senso, Samora Machel ha giustamente inteso la scuola come un canale privilegiato per l'emancipazione del popolo, dopo secoli di duro colonialismo. La scuola sarebbe stata uno strumento per far sì che le persone diventassero consapevoli della loro forza e per superare la paura che impediva la legittima rivendicazione dei loro diritti. In breve: la scuola è la base per le persone a prendere il potere.
Oggi, dopo 42 anni, il tasso di analfabetismo è sceso al 44,9% e il diritto allo studio è garantito a tutti, indipendentemente dal genere, dalla razza e dallo status socio-economico. Ma la nostra domanda è questa: il popolo ha davvero preso il potere?
Noi studenti e noi insegnanti, abbiamo il potere di esprimere liberamente ciò che pensiamo? Possediamo la nostra terra, le nostre foreste, le immense risorse naturali che Dio ha donato al nostro Paese?
Nel vederlo bene, solo una piccola parte del potere è nelle persone. Questo stesso piccolo potere viene spesso scambiato con una capulana, una maglietta, una moto o un posto vacante. Al contrario, il potere reale è nelle mani di poche persone che, invece di servire la gente, sembrano usare le persone. Ecco perché le parole del nostro primo presidente sono ancora estremamente attuali oggi. Dopo molti anni, il ruolo della scuola rimane lo stesso: essere una base per le persone a prendere il potere. Chi è venuto prima non è riuscito a farlo.
Spetta a noi, nuove generazioni, raccogliere la sfida e portarla avanti. Perché il Mozambico cambierà se lo cambieremo noi.
“Matrimonio prematuro"
Non lasciamoci rubare la nostra adolescenza!
Il 10 ottobre, in occasione della “Giornata Mondiale della Ragazza”, la ONG "Save the Children" ha presentato nella capitale Maputo un rapporto sul matrimonio prematuro in Mozambico.
Cosa sappiamo del "matrimonio prematuro"? Questo termine significa matrimonio contratto prima di aver compiuto i 18 anni di età, una pratica che è vietata per legge nel nostro paese - Mozambico (legge n. 10/2004 del “Diritto della famiglia”).
I dati, però, indicano che il Mozambico è uno dei paesi nel mondo con il più alto numero di matrimoni prematuri, occupando l’ 11 ° nel mondo e il 2 ° posto a livello di Africa Australe.
Ecco alcuni fatti:
- Il 48% delle donne nel paese con età compresa tra i 20 e i 24 anni si sono sposate prima dei 18 anni; ed il 14% di loro prima dei 15 anni!
- La percentuale è ancora più alta nelle zone rurali (46%) rispetto alle aree urbane (27%).
- In quello che dice rispetto alla scuola, la percentuale è due volte più alta tra donne che non hanno avuto possibilità di istruzione (64%), rispetto al 31% di quelle che han finito la scuola di “Livello Secondario” (superiori).
Questo significa che più una ragazza studia, e meno è probabile che rimanga incinta prima di aver compiuto i 18 anni di età.
Pensiamo alla nostra realtà di Chemba. Rifletti qualche secondo e pensa: quante delle tue amiche adolescenti sono rimaste incinte? Ed ora pensa alla tua classe: ci sono più ragazzi o più ragazze? Come puoi vedere, questo problema è estremamente diffuso anche nel nostro distretto di Chemba.
Il matrimonio prematuro ruba l'infanzia alla ragazza e danneggia la sua vita.
Per contrastare questa triste realtà, dobbiamo lavorare insieme, organizzarci: ognuno deve fare la sua parte.
Lo stato ha il dovere di far rispettare la legge e punire coloro che favoriscono il matrimonio prematuro. Le comunità, a cominciare dai suoi “lider”, hanno la responsabilità di sensibilizzare e monitorare i “costumi”/abitudini dei nostri giovani.
Allo stesso tempo, la scuola e il sistema educativo devono creare nuovi iniziative per attrarre i giovani chiarendo che la loro priorità è lo studio. Le famiglie hanno il dovere morale di mandare i propri figli a scuola e di educarli adeguatamente, evitando condizioni che favoriscano il matrimonio prematuro.
E noi, cosa possiamo fare? Questi dati ci lasciano indifferenti?
"Pinthu pyonsene pina ndzidzi wache" (tutto ha il suo tempo), così dice un nostro proverbio in lingua “chisena”. Ecco perché l'amore e la sessualità devono essere vissuti al momento giusto e, come tutte le decisioni importanti della nostra vita, devono essere ben pensati prima.
Per concludere, pensiamo al nostro futuro, quando un giorno saremo noi i padri e le madri: come educheremo i nostri figli?
- Originale in portoghese: Jornal “Pa kwecha”, novembre 2017, pag. 1.3 - Internato “Santa Teresinha do Menino Jesus” – Paróquia de Chemba – 4° bairro – Chemba.