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MUSULMANI D’ITALIA, GUERRA IN IRAQ - BISOGNO DI PACE

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L’assemblea delle Associazioni islamiche in Italia, promossa dall’Ucoii, riunita a Bologna il 23 marzo 2003, ha approvato una mozione comune, che riportiamo.

MUSULMANI D’ITALIA E LA GUERRA IN IRAQ

Gli avvenimenti che si susseguono in Iraq colpiscono con violenza la nostra coscienza di credenti e di amanti della giustizia e della libertà. La violenta aggressione che il popolo iracheno sta subendo, da parte di preponderanti forze armate appartenenti alla coalizione anglo-americana, è una ulteriore tappa del progressivo deterioramento della situazione politica internazionale.

La dittatura che ha oppresso il popolo iracheno, come del resto la maggior parte delle dittature che opprimono i popoli nel mondo, è stata a lungo sostenuta da quelli stessi che oggi hanno scatenato una guerra per eliminarla. Questa tuttavia è solo la ragione ufficiale e insistentemente comunicata della guerra contro l’Iraq, che si configura invece come guerra d’aggressione per motivi di sordidi interessi petroliferi e per imporre un unico modello politico e culturale in tutto il mondo.

Il mondo arabo e islamico si trova in questa fase sulla prima linea che subisce l’impatto della volontà degli Usa e ad essere l’ostacolo al progetto di ridisegnare a loro piacere la cartina del Medio Oriente. Il movimento pacifista e di solidarietà, che si è sviluppato in tutto il mondo, è segno evidente che l’opinione pubblica ha ben capito il valore della posta in gioco, ha ben percepito l’accelerazione che questa guerra potrà dare ad un processo di involuzione della democrazia già in atto in molti paesi.

Siamo certi che la guerra non sia contro l’Islam nella sua dimensione rituale o consuetudinaria, ma contro i principi di libertà degli individui e dei popoli che l’Islam ha insegnato e propugna nelle coscienze e nella sua pratica di educazione degli individui e di partecipazione al governo delle nazioni. In questa situazione, tanto carica di preoccupazione per la condizione dei nostri fratelli e delle nostre sorelle in Iraq, siamo convinti che l’appello allo sforzo obbligatorio contro la guerra, emesso da alti consessi di giureconsulti islamici, debba essere recepito in pieno dalla nostra comunità in Italia.

Abbiamo avuto la misericordia divina di trovarci in un paese in cui la stragrande maggioranza della popolazione si è schierata contro la guerra e in cui, nonostante le posizioni assunte dal governo, milioni di cittadini sono impegnati quotidianamente in una testimonianza attiva della loro disapprovazione e della loro opposizione. Noi musulmani dobbiamo essere insieme a questi uomini e donne, religiosi e laici, di molte tendenze ideologiche, insieme a tutti coloro che hanno sinceramente a cuore i valori della pace, della giustizia e della solidarietà. Questi credenti, cattolici e protestanti, stimolati dai loro valori etici e dalle inequivocabili posizioni del Papa e delle loro rispettive gerarchie, stanno dimostrando impegno e continuità ammirevoli.

Sfuggendo ad ogni tentazione all’isolamento e alla paura, dobbiamo anche noi essere parte attiva e resistente del grande fenomeno di coscienza mondiale, che sta dicendo con tutto il fiato che ha in corpo che la violenza non è una scelta possibile, che, come dice la Costituzione della Repubblica, bisogna ripudiare la guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali.

Dobbiamo essere presenti, insistendo pacificamente nella richiesta di pace contro chi insiste nella sua scelta di guerra. Dobbiamo essere attivi e coraggiosi nella testimonianza solidale a coloro che in Iraq, in Palestina e in ogni altro paese del mondo soffrono l’oppressione politica, l’occupazione militare, la miseria e l’ingiustizia sociale.

Siamo credenti e troveremo nella relazione con Colui Che è più Alto, con il Signore dei mondi, nell’invocazione e nel digiuno la forza di superare questo momento difficile e crescere nella nostra presenza e compartecipazione alla società civile di questo nostro paese. Siamo sottomessi alla volontà di Colui Cui nessuno si può sottrarre e Lo invocheremo con tutto il cuore affinché faccia cessare questo massacro.

Siamo parte cosciente e coerente di questa società,  saremo impegnati con coloro che s’impegnano, con coloro che manifestano, utilizzando ogni mezzo lecito e legalmente utilizzabile per rendere noto a chi ci governa la nostra avversione ad ogni passiva acquiescenza verso ogni forma di violenza degli Stati, delle organizzazioni e dei singoli.

  • Seguono alcune “iniziative concrete” e l’elenco delle Associazioni nazionali e locali che erano presenti a Bologna e hanno sottoscritto il Documento.

ABBIAMO BISOGNO DI PACE

Vi invio una mia poesia, un piccolo contributo, con la speranza che anch’essa possa servire in qualche misura per un crescita di consapevolezza.

Colmo è il quotidiano di guerra e vomito.

Parole ubriache rotolano intatte

su coscienze lucidate, vetrificate…

Cordoglio di anime che celano

il proprio sole dietro candele illusorie

Tiepidi riverberi di stagioni di sale.

Oggi il tempo è maturo… esige nuove semine

la luce incalza per nuove onde.

  • Guglielmo Loffredi, Brescia


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