Tutti abbiamo visto quella foto, quella che mostra un parcheggio allestito a “campo di accoglienza” per senza fissa dimora. Siamo in America, negli Stati Uniti, una delle più grandi potenze del mondo. Il mito del sogno americano ha illuminato generazioni, eppure proprio qui – e purtroppo non solo – si vedono scene come questa: persone “assegnate” ad un posto di un parcheggio per trascorrere le loro notti “in sicurezza” a distanza di due metri gli uni dagli altri, ma al freddo e alle intemperie perché questo parcheggio è all’aperto.
Questo è solo un esempio di come questo virus stia mettendo in crisi un intero modello economico e sociale, quello occidentale: basato sul profitto, sul mito del self-made-man, sul merito che non tiene conto che i nostri punti di partenza non sono gli stessi. È questa la mentalità che produce – come l’ha ben definita papa Francesco – “la società dello scarto”. Una società, quella in cui viviamo, che mette al centro l’economia, ha scelto di far pagare il prezzo di questa scelta a chi invece, dovrebbe essere il centro di ogni società: l’essere umano.
Siamo stati bravi a creare tante etichette e distinzioni sociali che questo virus ha messo completamente in crisi: si ammala Boris Johnson, primo ministro, come si ammala l’ultimo dei senza tetto che ho menzionato sopra, siamo tutti sullo stesso piano, corriamo tutti lo stesso rischio, siamo tutti sulla stessa barca – come ha detto il papa – ma allo stesso tempo, in questa società non riceviamo tutti lo stesso trattamento.
A proposito, non possiamo dimenticare quel ragazzo di soli 17 anni affetto da coronavirus che è stato lasciato morire perché non aveva l’assicurazione medica e la sua famiglia non aveva i soldi necessari per pagargli le cure. Ingiustizie smascherate, campanelli d’allarme che ci stanno avvertendo in tutti i modi che bisogna cambiare rotta. La nostra barca, quella in cui ci siamo tutti, fa acqua da tutte le parti e non è colpa di un virus, ma del nostro modo di navigare. Anzi, dobbiamo quasi ringraziare il signor Covid-19, perché ci sta facendo vedere finalmente, quello che abbiamo cercato di nascondere da sempre, perché troppo scomodo, perché ci chiede di cambiare.
Come diceva un famoso giudice inglese, Charles Bowen: “Piove sul giusto e sull’ingiusto, ma sul giusto piove di più… perché l’ingiusto gli ruba l’ombrello!”.
