Il 24 agosto scorso, la Ceni (Commissione elettorale nazionale indipendente) ha rifiutato la candidatura di Jean-Pierre Bemba alle elezioni presidenziali del 23 dicembre 2018, in quanto indagato per crimini di guerra e corruzione. Fondatore del gruppo politico MLC (Movimento per la liberazione del Congo), Bemba è molto popolare nell’area della capitale, Kinshasa.
Sono stati ritirati dalla lista dei candidati presidenziali anche tutti coloro che presentavano indizi di nazionalità straniera. Tra le sei personalità escluse spicca il nome di Moise Katumbi, ex governatore della provincia del Katanga. Figlio di padre greco e di madre congolese, Katumbi deve ora fare i conti con un nuovo capo d’accusa che lo esclude dalla corsa presidenziale. I vescovi della Chiesa cattolica si sono pronunciati a favore della sua inclusione. Questo, infatti, avrebbe dato più legittimità e trasparenza alle elezioni. Katumbi è molto popolare in Congo RD e sarebbe senz’altro l’avversario più duro per il candidato della Maggioranza presidenziale.
La mancanza di questi due calibri alle elezioni del 23 dicembre prossimo, renderà meno inclusivo il voto presidenziale. Gli Accordi di San Silvestro, di cui è garante la Cenco (Conferenza episcopale nazionale congolese), rischiano di essere disattesi ancora una volta dal regime in vigore nel paese, proprio su uno dei punti più importanti, quello dell’inclusione, per evitare al paese nuovi pericolosi conflitti.
