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Venezia, luogo da contemplare

Venezia, luogo da contemplare
Post nubila Phœbus, dicono i latini cioè dopo le nubi viene il sole!

P1010581 2Ecco il clima che ha caratterizzato la nostra uscita comunitaria del 23-24 aprile 2019 dove la comunità dello studentato teologico di Parma ha visitato la Comunità di Buttrio (Udine) e la città di Venezia.

Siamo partiti per Udine con due obiettivi: il primo era quello di visitare i nostri confratelli della nostra comunità di Udine e poi, come secondo momento, andare a Buttrio per visitare la nuova realtà dove i nostri confratelli, da poco hanno iniziato questa nuova esperienza di pastorale parrocchiale.

Ci siamo trattenuti a lungo con Andrea Gamba che ci ha parlato e spiegato cosa stanno facendo, attualmente, e cosa pensano di fare nel futuro. Non ci aspettavamo grandi cose anche perché è da poco che hanno preso la responsabilità della parrocchia. Comunque abbiamo potuto ricevere da parte sua una idea generale della zona e di come le cose stanno andando avanti ovviamente con gioie e difficoltà. La comunità di Buttrio, ora, è composta da tre confratelli sx più uno studente di teologia in esperienza: Andrea Gamba, Enzo Tonini, G. Coduti e  Carlos. La pioggia non ci ha proprio favorito nel nostro viaggio… alla fine siamo riusciti a visitare due grandi chiese cioè quella di Buttrio dove risiedono i nostri confratelli e quella di Pradamano dove vanno a fare servizio, sabato sera e domenica mattina.

Non possiamo che augurare loro una buona missione e che il Signore li accompagni in questa nuova esperienza in Italia.

 Siccome i giorni si susseguono ma non sono uguali, il 24 aprile abbiamo vissuto e passato una bellissima giornata. Con la paura e nel pessimismo di dovere rivivere la stessa esperienza metereologica della giornata prima invece ci siamo ritrovati davanti a une splendida giornata che ci ha permesso di godere, vivere e contemplare pienamente la bella città di Venezia. Insomma,

alla fine della giornata potevano dire anche noi, come Gaio Giulio Cesare dopo la vittoria su Farnace II, veni, vidi, vici. Siamo venuti a Venezia e abbiamo vinto. La nostra vittoria era quella di aver girato tutta Venezia visitando luoghi e storie della città. Venezia è un quadro che merita di essere contemplato senza fretta.

Tutto questo è stato reso possibile grazie alla comunità di Zelarino che ci ha accolto con gioia e ci ha fatto sentire a casa nostra e al signor Mario, la nostra guida, ex professore dei nostri studenti di Zelarino. Abbiamo visitato le chiese (quella dei gesuiti, quella di San Marco, dove abbiamo celebrato la messa nella cripta,); le piazze (la piazza San Marco, la piazza Ducale); la scuola grande di San Rocco (dove abbiamo visto i dipinti di Tintoretto e compagni), l’Assunta di Tiziano (nella Basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari), il Ghetti Ebraico.

A Venezia il passato e il presente, il cielo e la terra s’incontrano nelle espressioni artistiche. L’uomo diventa l’ordinatore delle cose, passa dal caos alla creazione.

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Proprio lì ci si sente in un altro mondo dove la cultura diventa un bene comune primario come l’acqua […]. (Claudio Abbado).

A Venezia ab uno disce omnis,  da uno capisci come sono tutti.

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Pubblicato
04 Maggio 2019
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