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"La voce del Bangladesh", N°1

"La voce del Bangladesh", N°1
Carissimi amici/amiche diamo inizio a questo foglio di collegamento dal Bangladesh.

Ci auguriamo di essere puntuali ogni mese nel mandarvi qualche notizia interessante. Non è niente di speciale, il nostro desiderio è quello di condividere con voi l’esperienza di vita in questo paese e di portare la voce del Bangladesh anche nelle vostre case, chiese, scuole, università etc.

Un carissimo saluto….Giuà e M.Cristina.

LA NOTIZIA

Mercoledì 24, intorno alle nove del mattino, dopo che i lavoratori avevano iniziato il loro turno, nella zona di Savar (vicino Dhaka) è crollata una palazzina di 8 piani dove c'erano sei fabbriche di abbigliamento. 

Quando la palazzina è crollata all'interno c'erano 3500 persone che vi lavoravano. 

La costruzione aveva mostrato delle crepe martedì, nella parte laterale e nessuno le ha prese in considerazione. Al mattino nessuno degli operai voleva entrare ma i responsabili li hanno minacciati dicendogli che non avrebbero pagato il salario mensile. 

Nurul Islam ha detto: "Nessuno di noi voleva andare a lavoro, ma il padrone è venuto con il bastone forzandoci a entrare. Più di 200 persone lavoravano al quinto piano."

Il responsabile dello stabile e’ il leader dell'Awami League gruppo giovani, Sohel Rana, il quale ha negato tutto dicendo che non era niente di serio e di non aver paura.

Fino adesso sono stati portati alla luce 381 morti, di questi 153 già consegnati ai loro parenti. I soccorritori continuano a scavare tra le macerie sperando di trovare qualche persona ancora vivente. I feriti sono più di ottocento, altri sono ritenuti dispersi (all’incirca 761).

La costruzione di 9 piani non aveva avuto nessuno permesso dalle autorità locali.

I dottori dell'Enam Hospital stanno facendo il possibile per curare i feriti e dare le prime cure mediche.

Le prime reazioni dei lavoratori in diversi punti della citta’, Gazipur, Savar, Narayanganj e’ stato quello di bloccare le strade e distruggere diversi autobus. La rabbia è troppo forte e la gente è stanca di veder morire così tanta persone senza ragione. Non dimentichiamoci dell'altra tragedia dell'ultimo Novembre dove morirono 120 operai nella fabbrica Tazreen Fashion. 

Questa gente che muore lavora per noi dell'Europa e i vestiti che indossiamo vengono dal Bangladesh...allora, come società civile facciamo pressione sulle autorità locali che aumentino i controlli delle costruzioni e che la vita delle persone vale di più del business di vestiti o jeans provenienti da questo paese.

La polizia ha già arrestati diversi responsabili della tragedia e tra questi (Domenica 28 Aprile) l’arresto di Sohel Rana, il proprietario della costruzione che stava scappando in India attraverso Benapole aiutato da altre due persone.

Seguono due riflessioni: Giuà dopo aver visitato Savar e Cristina che esprime un suo pensiero sull’accaduto:

UN ODORE DI DOLORE SENZA LIMITI

  • Giovanni Gargano

Nel grande scenario delle tragedie le parole che possono descrivere alcune catastrofi non sono sufficienti, anzi si resta impietriti di fronte a tanta sofferenza che vedi scolpita nel volto delle persone coinvolte in questi eventi così drammatici…senza trovare una risposta se non quella di mostrare la rabbia nei confronti di coloro che invece di pensare alla vita della gente pensa solo di portare avanti il proprio business e tornaconto.

Vi scrivo, mentre sento ancora dentro le mie narici e nella profondità della mia gola il putrido odore della morte di tante persone che hanno perso la loro vita nella caduta della costruzione di Savar. Un odore così forte, penetrante al punto che ti sentivi parte di queste morti, sembrava che anche tutto te stesso partecipasse al trapasso di questi fratelli e sorelle che per disgrazia hanno dovuto terminare la loro esistenza su questa terra.

In tutto questo tanfo che saliva sempre di più, mentre tentavano di attutirlo spruzzando degli spray, ecco che una voce annuncia: “ci sono ancora 9 persone vive…dopo poco ci sono 11 persone vive…qualche minuto dopo 14 persone vive.”

Ascoltare questi annunci di vita mischiati con annunci di morte, fa salire la speranza in tutti, alcuni sorrisi li vedi accennati sui volti della gente e di coloro che instancabilmente, da Mercoledì, stanno continuando a scavare tra le macerie ininterrottamente.

Nei paraggi della costruzione crollata, si vedono camminare piangenti e pregando Allah i familiari dei dispersi. Nelle loro mani, l’unica cosa che possono mostrare è la foto del proprio parente, fratello, sorella, marito, figlio, figlia…sono lì come ombre che ondeggiano nel caldo inarrestabile. Hanno nel cuore la speranza ma gli si legge scavata nel volto la disperazione di non avere vicino la persona che gli appartiene…è come se qualcosa gli fosse stato portato via ingiustamente e senza ragione.

Appena si sente annunciare che qualcuno sta uscendo vivo ecco che si precipitano a vedere se è un loro parente.

I volontari lavorano notte e giorno, sono i primi a credere che sotto quelle pietre c’è ancora un cuore che batte, che può essere portato alla luce.

Non si arrendono, vanno avanti senza tregua, anche se stremati li vedi correre per portare del cibo, bombole di ossigeno, glucosio, succhi di frutta etc.

Concludo rivolgendomi a te. mamma e moglie Bangladeshi….

...ti ho visto con i tuoi due figlioli, mostravi la foto di tuo marito, piangi di non averlo accanto, di aver parlato con lui fino a Martedì dove ti diceva: compra il riso che a fine mese quando torno a casa paga il negoziante…

Eh sì donna il tuo pianto, la tua dignitosa sofferenza non mi lascia indifferente, mi coinvolgi nella tua esperienza personale.

Le tue lacrime bagnano il mio cuore..chiedo solo che queste tue lacrime, anche se amare ma ricche di speranza, siano un grido lacerante che giunga agli orecchi di tutti e che tutti possano ascoltare questo tuo canto di lamentazione:

Mai più questo dolore!!!
Mai più queste morti!!!
Mai più queste ingiustizie!!!
Mai più questa schiavitù senza senso!!!
Mai più costruzioni senza sicurezza!!!
Mai più bugie!!!

LA VITA DELLA GENTE: UN NULLA!!!

  • Maria Cristina Palumbo
Ed ecco l’ennesimo scempio, l’ennesimo massacro, l’ennesima indifferenza verso un popolo gia’ provato, gia’ privato dei propri diritti come esseri umani… Mercoledi’ 24 in Bangladesh c’e’ stato il crollo di un edificio che, qualche giorno prima, era stato dichiarato inagibile, ma per il dio denaro, il dio potere, nessuno ha rispettato questa regola ammazzando al momento 400 persone. Nell’edificio c’erano sei aziende di abbigliamento con circa 3500 lavoratori. Sembra che gli operai, saputo dell’inagibilta’ del palazzo, non volessero salire a lavorare ma sono stati costretti ad occupare i loro posti di lavoro e dopo poco c’e’ stata la strage!!! Dalle ultime notizie sembra che siano state arrestate 4 persone: si tratta del proprietario e del direttore amministrativo di due delle 6 fabbriche ospitate nell’edificio e di due funzionari municipali che il giorno precedente avevano assicurato che non c’erano rischi!!! E’ certo, cosa vale la vita delle persone di fronte al denaro, chiudere l’edificio significava per ogni azienda perdere migliaia di dollari!!!

Si dice che vorrebbero dare alle famiglie delle vittime 1000 euro….ecco quanto costa la vita di una persona qui: 1000 euro!!! E' vergognoso, e’ disumano!! !In piu’ ci sono testimonianze di superstiti che sono stati tratti in salvo dalle macerie ma con qualche arto in meno, ed e’ proprio qui che oltre la sciagura c’e’ il danno: in Bangladesh le persone con handicap di arti non hanno possibilita’ di lavorare!!!

Solo qualche mese fa’ in un’altra azienda hanno perso la vita, arsi vivi, oltre 120 operai a causa di un incendio non avvertito in tempo. In quella circostanza sono stati trovati i cancelli di ferro chiusi con i lucchetti quindi senza dare la possibilita’ agli operai di poter scappare.

Continuo a pensare che chiunque prima di parlare, di criticare, di giudicare, dovrebbe almeno una volta nella vita alzarsi dalla propria poltrona e venire in questi posti e capire cosa significa vivere,

o per meglio dire sopravvivere, in paesi come questi dove la vita delle persone e' nulla!!!


  • Per ogni uso personale di questa circolare si prega di citare le fonti e di farlo presente agli interessati…Grazie!
  • Contatti: P.Giuà; Maria Cristina.

Foto: Archivio Direzione Generale.


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Pubblicato
15 Agosto 2017
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