IL PADRE PARLA AI GIOVANI...

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“Ai carissimi Missionari presenti e futuri della Pia Società di S. Francesco Saverio per le Missioni Estere” (LT 1)

Queste parole del nostro fondatore che introducono la sua lettera testamento sono la sintesi di una vita che guarda oltre l’orizzonte, è lo sguardo di un padre che pensa ai suoi figli presenti e anche a quelli che nasceranno.

Come studenti saveriani non possiamo rimanere indifferenti di fronte ad una tale apertura di cuore, di mente; anche se a volte ce lo dimentichiamo, nostro padre Conforti, ha pensato anche a noi;

non vorrei esagerare, ma come il Signore un giorno disse a Geremia “ti ho pensato prima che tu nascessi … (Ger 1, 5)”, potremmo dire che anche Conforti ci ha contemplati nel suo progetto. Dobbiamo quindi essere riconoscenti ed orgogliosi di averlo come padre fondatore. Costantemente ci ricorda che: “Ognuno di noi sia quindi intimamente persuaso che la vocazione, alla quale siamo stati chiamati, non potrebbe essere più nobile e grande, come quella che ci avvicina a Cristo autore e consumatore della nostra Fede ed agli Apostoli, che abbandonata ogni cosa, si diedero interamente senza alcuna riserva alla sequela di Lui, e che noi dobbiamo considerare come i nostri migliori maestri” (LT 1) Rispondere alla chiamata del Signore nella famiglia saveriana è il modo nostro concreto di partecipare al sogno di San Guido: “fare del mondo una sola famiglia in Cristo.”

Questo sogno oggi non è rivolto solo ai Saveriani, ma è un invito rivolto a tutti i cristiani e ai giovani in particolare. In questo anno giubilare della lettera testamento (anche se preferisco chiamarla il padre parla ai suoi figli) è interessante contemplare il messaggio del nostro fondatore rivolto a noi giovani. Infatti quando Conforti sogna di fare del mondo una sola famiglia, non ha ancora una congregazione, sta sognando e pensando in grande. È giustamente questo suo atteggiamento di aver un sogno che scavalchi le mura, che vada oltre l’orizzonte che è chiesto ai giovani oggi. Non avere paura di sognare! Anche se i tuoi sogni ti sembrano irrealizzabili, continua a sognare. Ciò che importa non è non sbagliare, ma imparare dagli errori, rialzarsi e continuare a camminare. È solo sognando come fece Conforti che possiamo partecipare nel nostro piccolo alla costruzione di un mondo migliore. Se scegliamo, noi giovani, di stare comodamente seduti sulle nostre poltrone, sarebbe accettare passivamente che ci dicano che siamo il futuro dell’umanità come spesso ci viene ripetuto; invece, se prendiamo la vostra vita in mano, se ci mettiamo la faccia, confermeremo l’affermazione di Papa Francesco: Giovani, siete il presente dell’umanità, non siete solo il futuro.