I missionari saveriani hanno lasciato, dopo 48 anni, la sede di Gallico. Domenica 30 agosto il popolo dei fedeli numerosi ha partecipato al santuario alla Messa di “addio”. Ma p. Pierluigi ha subito precisato: “Questa è una Messa di ringraziamento a Dio e non un addio!”.

Una celebrazione partecipata

È stata una celebrazione partecipata e commossa, presieduta da p. Pierluigi Felotti, l’ultimo rettore saveriano. Il santuario era gremito di fedeli arrivati da Gallico e dalle parrocchie vicine della vallata, per dire grazie ai saveriani per l’opera pastorale e missionaria svolta nei decenni passati.

Alla concelebrazione ha preso parte anche p. Flavio Bacchin, da circa vent’anni con noi; sarà l’ultimo dei saveriani a partire da Gallico per ragioni di salute. Erano presenti anche don Gaetano Galatti, parroco di S. Biagio, altri sacerdoti della zona, diaconi e accoliti.

Dal 1° settembre saranno i padri Somaschi a reggere il santuario della Madonna della Grazia, la casa annessa e il parco della mondialità, il centro di arte religiosa e di spiritualità, ideato e realizzato da p. Aurelio Cannizzaro, il primo saveriano arrivato a Gallico nel luglio del 1967.

“Un dono venuto dall’alto”

In tanti hanno preso la parola per ringraziare i saveriani per l’opera svolta a Gallico e nella diocesi di Reggio-Bova. Primo fra tutti, il parroco don Gaetano Galatti, che si è espresso così:

“Carissimo p. Pierluigi e carissimi saveriani, nel rivolgervi un saluto in questo giorno di grande commozione per tutta Gallico, riprendo la bella espressione della preghiera di questa domenica: «ogni buon regalo e ogni dono perfetto viene dall’alto».

È ciò che è stato p. Aurelio Cannizzaro, arrivato quasi cinquant’anni fa qui a Gallico. Un regalo inaspettato il suo arrivo e un dono grande tutta l’opera da lui realizzata in quasi 25 anni di lavoro instancabile. Arrivava dalla missione nelle isole Mentawaj, accolto in diocesi da mons. Giovanni Ferro che ne benediceva l’opera, unica in tutta la Calabria, vero patrimonio della nostra Gallico e di tutta la diocesi di Reggio-Bova.

L’indimenticabile p. Aurelio

Potremmo sintetizzare tutta la sua azione pastorale nella nostra comunità in una frase a lui particolarmente cara:

«Questo non è un parlamento, questo è un facimento». Così è stato!

In tantissimi anni era sempre intento a progettare e realizzare, chiedendo la collaborazione dell’intera cittadinanza gallicese. Il Parco della mondialità e il santuario Madonna della Grazia, in quest’ultimo anno da te provvidenzialmente restaurato, sono due opere nate quasi in contemporanea, frutto del suo ingegno e dell’azione di tanti e tanti giovani da lui impegnati nella realizzazione di tutta quest’opera”.

E ancora, descrivendo la bellezza del Parco don Gaetano prosegue: “Il Parco della mondialità è qualcosa di molto più grande.

È una finestra aperta sul mondo che accoglie le vestigia delle varie culture e delle religioni che popolano la nostra grande madre terra.

Gallico, grazie a p. Aurelio, è diventata un ponte tra la Calabria e il mondo intero”.