Tutti fratelli di strada, Celebrare Pasqua a Offagna (AN)
Ho ricevuto una bella lettera, che voglio pubblicare, con un breve commento. Sono tante le persone buone in questo nostro mondo. Magari non fanno chiasso, ma danno colore e profumo alla vita.
La lettera di Orietta
Caro direttore, le mando alcuni nomi e indirizzi per il nostro giornalino mensile "Missionari Saveriani". Qui in paese ne arrivano già parecchie copie da quando viveva ancora mio fratello p. Fausto Barbini.
In quanto al breve racconto e alla foto per la raccolta delle olive (pubblicati sul mensile di gennaio 2009, a opera di Flavia Buldrini), è stata una bellissima esperienza. La ripeteremo a Pasqua per trascorrere una serena giornata con i nostri fratelli di strada. Io e mio figlio Roberto siamo soci e, nel nostro piccolo, collaboriamo con l'associazione "Servizio di strada Onlus".
L'associazione è stata registrata nel 2008, ma è nata nel 2006 per iniziativa di Simone, un giovane parmense che ha fatto il noviziato ad Ancona ed è ora in Messico per continuare gli studi in teologia. Lunedì 9 febbraio abbiamo festeggiato il primo anno di vita ufficiale, con una santa Messa dai missionari saveriani ad Ancona.
Con questa associazione, Simone ha portato un vento nuovo d'amore e di carità verso i poveri e gli emarginati, riconosciuto da tutte le autorità e dalla cittadinanza, tanto che il questore continua ad aiutarci. Tanti cittadini non conoscevano l'esistenza dei saveriani ad Ancona. Simone è stato il portabandiera, e tutti oggi li conoscono. Ciò è molto bello e me ne rallegro. Cari saluti,
Orietta Barbini Primavera - Offagna (AN).
Un breve commento
La signora Orietta è davvero una perenne "Primavera"! Ha compiuto 86 anni, ma il suo spirito missionario è sempre vivace, come il fuoco del "roveto ardente" nella visione di Mosè: ardeva, ma non consumava. Quant'è bello vivere così, in pienezza e con entusiasmo, aprendo il cuore a chi è più povero e sfortunato.
La passione missionaria non si smentisce. Anche padre Fausto Barbini, missionario in Giappone dal 1950 e deceduto a Parma il 23 settembre del 2004, era il "missionario dei poveri", che visitava e serviva per amore e con semplicità.
Raccogliere le olive, tante persone insieme, è già una bella esperienza. Mi fa venire in mente le grandi adunate sul cortile di casa per sfogliare le pannocchie di mais, magari accompagnati da una fisarmonica: tanta fatica e polvere; ma anche tanta sana allegria!
Tutti al mondo siamo "fratelli di strada": camminiamo fianco a fianco sulla stessa strada della vita, salendo e scendendo, ammirando e soffrendo lo scenario del mondo attorno a noi. Concepita così, è chiaro che la vita intera diventa un "servizio di strada", senza fini di lucro, "soci" in umanità.
In questo cammino è interessante incontrare, oltre al missionario, anche un questore che aiuta i fratelli di strada. Ma perché queste belle notizie non vanno nei nostri giornali e telegiornali?