Sabato 27 aprile è stato un momento di gioia per noi quattro giovani saveriani: Pie Niyibizi (Burundi), Servazius Azist Haryono (Indonesia), Willybrordus Adita Yudistira (Indonesia), Gustave Kagarabi Cibangala (RD Congo). Nella chiesa della Trasfigurazione a Parma siamo stati ordinati diaconi con l’imposizione delle mani e la preghiera consacratoria di Mons. Natale Paganelli, vescovo saveriano, amministratore apostolico emerito della diocesi di Makeni (Sierra Leone) e ora nella comunità di Alzano Lombardo (Bergamo). La preparazione e la celebrazione dell’ordinazione ha coinvolto non solo la famiglia carismatica saveriana ma anche la parrocchia di Maria Immacolata e della Trasfigurazione.
Nei giorni precedenti alla celebrazione (22-24 aprile) siamo stati al monastero di Bose per gli esercizi spirituali guidati da frate Salvatore, membro del medesimo monastero. Il tema era “Servire e donare la vita”. Nel primo giorno di meditazione abbiamo letto il brano di Marco 4,26-34: la parola di Dio che seminata, germoglia e cresce. Gesù è il seminatore, la sua Parola è il seme e il terreno è il nostro cuore. Così evangelizziamo nella consapevolezza che siamo i primi ad essere evangelizzati dalla Parola di Dio. Dobbiamo lasciarci trasformare dalla potenza della Parola. Come il granello di senape, anche il diacono deve essere piccolo servo di tutti, secondo l’esempio di Gesù che lava i piedi ai discepoli.
Il secondo giorno abbiamo riflettuto sul tema: “Servire e donare la vita” (Mc 10,35-45). Come i discepoli di Gesù, siamo chiamati ad abbassarci e diventare servi di tutti. Diceva Gesù: “Chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore”. Quindi, la vera grandezza, il senso di un diacono (diakonos = servitore) è servire l’altro e donare la vita per molti, come Gesù. Dopo tre giorni a Bose siamo tornati a Parma con cuore pieno di pace.
L’adorazione insieme ai padri del 4° piano. La preparazione per l’ordinazione diaconale è continuata anche a Parma. Oltre agli aspetti tecnici e materiali, abbiamo anche avuto l’occasione di prepararci con l’adorazione insieme ai nostri padri e fratelli anziani del quarto piano il giovedì pomeriggio. Hanno pregato in particolare per la nostra ordinazione diaconale e per la vocazione saveriana. La preghiera è molto importante per noi come confratelli più giovani che stanno imparando dai loro esempi come Saveriani, soprattutto per vivere la missione e servire Signore sino alla fine della vita (ad vitam).
La veglia di preghiera. La preparazione si è conclusa con la veglia di preghiera nella chiesa di Maria Immacolata. La veglia è stata preparata ed animata interamente dalle due parrocchie coinvolte (Maria Immacolata e Trasfigurazione) che ringraziamo di vivo cuore. Nella veglia, come segno del servire, don Daniele e il diacono Mario Gerboni hanno lavato i nostri piedi per ricordare quello che fece Gesù ai suoi discepoli nell’ultima cena. Nella veglia, ognuno di noi ha raccontato una testimonianza di servizio che ha segnato la propria vita e lo ha incoraggiato a intraprendere il cammino della consacrazione e della missione.
L’ordinazione diaconale. Al momento speciale dell’ordinazione diaconale hanno partecipato sorelle saveriane, suore di altre congregazioni, vari presbiteri, seminaristi, amici, amiche, famiglie, ospiti da Udine, Desio, Como, Piacenza, Reggio Emilia, Roma, Paesi Bassi, Norvegia... È stato bello vedere la chiesa della Trasfigurazione piena di gente che ci sosteneva con la loro presenza e preghiera. Era presente anche l’ambasciatore dell’Indonesia presso la Santa Sede.
