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Sensibilità, solidarietà

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Mozambico: ponte e sviluppo? La Cina costruisce a Maputo il ponte sospeso più lungo d’Africa. Un’opera gigantesca che ha scatenato polemiche e proteste. Collegherà la capitale del Mozambico con Catembe, un centro abitato che si trova sulla sponda sud della baia di Maputo. Il ponte è lungo 3 km, con quasi 700 metri di piattaforma sospesa a un’altezza di 60 metri, per una spesa di 785 milioni di dollari! L’obiettivo è collegare più rapidamente la capitale mozambicana al Sudafrica, estendere lo sviluppo agricolo e quello urbano, incrementare il turismo sulla costa. Numerose ong pensano che tutto quel denaro sarebbe potuto essere indirizzato a infrastrutture più urgenti come ospedali, scuole, strade nelle regioni del centro e del nord.

  • p.6 clinic amrefSalute in chiaroscuro. L’ultimo rapporto di Organizzazione mondiale della sanità e Banca Mondiale evidenzia più ombre che luci per quanto riguarda l’accesso ai servizi sanitari di base nel mondo. In coda restano ancora l’Africa subsahariana e l’Asia orientale. Ciononostante ci sono anche risultati positivi, perché nel 21° secolo è aumentato il numero di persone in grado di ottenere alcuni servizi sanitari chiave come l'immunizzazione, la pianificazione familiare, nonché il trattamento antiretrovirale per l’hiv. Ma il progresso è ancora molto irregolare. Milioni di famiglie finiscono con l’impoverirsi, perché devono pagare l'assistenza sanitaria di tasca propria.
  • Camerun: appello alla pace. Un appello congiunto alla pace e al dialogo è stato lanciato dai leader religiosi cattolici, protestanti e musulmani del Camerun. Nelle ultime settimane si sono verificati sanguinosi scontri nella città di Mamfe tra gruppi di separatisti e le forze governative, che tentano di riprendere il controllo delle aree anglofone del Paese; il 1° ottobre hanno proclamato la secessione e la creazione dello Stato di Ambazonia. Il 15 dicembre centinaia di presbiteri cattolici, di pastori di diverse denominazioni cristiane e di imam musulmani si sono riuniti nella cattedrale della capitale Yaoundé, per pregare per la pace. Le regioni anglofone (sud-est e nord-est) si sentono da anni discriminate dal governo centrale, per il mancato utilizzo della lingua inglese nei tribunali e nelle scuole locali, in un Paese largamente francofono.
  • Summit Africa-Europa. “Investire nella gioventù per lo sviluppo sostenibile”, si può riassumere così il tema del quinto Vertice tra Unione Africana e Unione Europea tenuto ad Abidjan, capitale economica della Costa d'Avorio. Al centro dei lavori, c’è il problema dei migranti, che cercano fortuna altrove. All’Europa è stato chiesto di investire nel loro continente per creare posti di lavoro e sviluppo. In questo modo si spera che i giovani africani non siano costretti ad affidarsi a mercanti di uomini senza scrupoli, inseguendo il desiderio di una vita migliore.
  • p.6 Dal Toso PietroMons. Giovanni Pietro Dal Toso, nuovo presidente delle Pontificie opere missionarie e Segretario aggiunto della Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli, ha ricevuto l’ordinazione episcopale dal cardinal Filoni il 16 dicembre. Mons. Dal Toso, proveniente dalla diocesi di Bolzano-Bressanone, ha detto: “Sono molto grato a papa Francesco per avermi affidato questo incarico che vivo con grande entusiasmo; la missione mi sta molto a cuore perché è il termometro della situazione della chiesa. Sono convinto che il mese missionario straordinario del 2019 rappresenti una grande opportunità per rilanciare lo spirito missionario, coinvolgendo le chiese locali e tutti i fedeli”.

Ricorrenze

  • I 40 anni di ICEI e i 90 di Fides. Il Comune di Milano ha consegnato a Icei (Istituto Cooperazione economica internazionale) l’Ambrogino d’oro 2017 per il suo impegno dopo 40 anni d’attività. Icei è impegnata nella solidarietà internazionale, nella cooperazione allo sviluppo, nella ricerca e formazione. Lavora in Italia, Europa, Asia, America Latina e Africa, senza avere mai tralasciato il rapporto con Milano, attraverso la formazione e l'informazione dei cittadini sui temi della cooperazione, dell'ambiente, delle dinamiche migratorie, dell'agricoltura familiare, della coesione sociale. Dal locale al globale andata e ritorno. Il locale è Milano, il globale è il mondo.

  • L'Agenzia missionaria Fides da 90 anni è a servizio della missione. Il Consiglio superiore generale della Pontificia Opera della Propagazione della Fede, nella sua riunione del 4 aprile 1927, decideva la nascita dell’Agenzia Fides, la prima Agenzia missionaria della chiesa e tra le prime Agenzie di informazione al mondo. Dovranno passare più di trent’anni perché il Concilio Vaticano II affermi con chiarezza il contributo dei mezzi di comunicazione sociale “a estendere e a consolidare il Regno di Dio”.

Una storia speciale

  • p.6 Focsiv vincitrici 2017Premio Focsiv a tre donne. Anna Dedola, Khadija Tirha e Alganesh Fessaha sono le tre vincitrici del Premio volontariato, che la Focsiv (la federazione delle ong di ispirazione cattolica) assegna a quanti si contraddistinguono nell’impegno contro ogni forma di povertà ed esclusione e per l’affermazione della dignità e dei diritti di ogni donna e uomo. Anna Dodola, 33 anni, sarda, vive in Tanzania da sette anni e lavora con il Cope da due. Insegna alla popolazione locale la tecnica di costruzione da lei studiata, contribuendo alla realizzazione di alcune strutture in una regione veramente povera e ostile dal punto di vista climatico e ambientale, come quella di Dodoma. Alganesc Fesshaè nata in Eritrea. Medico, specialista in medicina ayurveda, ha fondato l’Ong “Gandhi”. Da anni si batte per salvare i profughi, che dal Corno d’Africa cercano di raggiungere l’Europa affrontando enormi rischi di ogni genere: progetti di sostegno rivolti ai bambini, alle donne e agli anziani. Khadija Tirha, ha 25 anni, è italiana di origine marocchina. Ha esperienze professionali e formative con tante realtà di volontariato del territorio torinese. Segue con dedizione il tema dei corridoi umanitari per l’accoglienza.

La voce dei missionari

  • Burundi: l'impegno dei saveriani. “Attualmente in Burundi il problema della povertà è drammatico: c’è fame, manca da mangiare, i prezzi sono alle stelle e la gente fa fatica ad avere il necessario. Le famiglie non riescono a coprire le spese di scuola, sanità, tasse scolastiche e credo sia difficile per loro avere un pasto al giorno”. P. Mario Pulcini, superiore dei Saveriani a Bujumbura, lo ha raccontato all'Agenzia Fides. Nella parrocchia San Guido Maria Conforti, nel quartiere Kamenge, a nord della capitale, p. Mario e altri 4 saveriani lavorano da oltre 20 anni con la collaborazione di 5 congregazioni religiose. “Questa è una parrocchia missionaria; il nostro carisma è quello dell’annuncio e della vicinanza, soprattutto ai deboli, ai poveri, agli abbandonati. Un segno di vicinanza per questa gente è mettere in pratica l’insegnamento che ci ha dato papa Francesco nella Giornata dei poveri. Il Pontefice ha risvegliato il nostro spirito di sensibilità e solidarietà verso i poveri”.
  • p.6 Gheddo PietroL’addio a p. Pietro Gheddo. Missionario del Pime, p. Pietro Gheddo è deceduto il 20 dicembre, all’età di 88 anni. Missionario e giornalista, è stata una delle più note personalità del mondo missionario italiano. Ordinato presbitero nel 1953 dal Card. Ildefonso Schuster, futuro beato, in oltre 60 anni p. Gheddo ha scritto oltre 80 libri, pubblicato migliaia di articoli e servizi su riviste e periodici, curato trasmissioni radiofoniche e televisive. Il tutto sempre incentrato sui temi della missione, che ha toccato con mano nei suoi 80 viaggi in tutto il mondo. Direttore di “Mondo e Missione” dal 1959 al 1994, ha collaborato alla stesura del decreto conciliare "Ad Gentes" e, negli anni ’90, all’enciclica “Redemptoris Missio”.

MESSAGGIO PER TUTTI

Migranti e rifugiati: uomini e donne in cerca di pace - papa FRANCESCO

La pace è un’aspirazione profonda di tutte le persone e di tutti i popoli, soprattutto di quanti più duramente ne patiscono la mancanza. Oltre 250 milioni di migranti nel mondo, dei quali 22 milioni e mezzo sono rifugiati. Per cercare un luogo dove vivere in pace, molti di loro sono disposti a rischiare la vita.

Aprire i nostri cuori alla sofferenza altrui non basta. Accogliere l’altro richiede un impegno concreto. Praticando la virtù della prudenza, i governanti sapranno accogliere, promuovere, proteggere e integrare, stabilendo misure pratiche, nei limiti consentiti dal bene comune.

In molti Paesi di destinazione si è largamente diffusa una retorica che enfatizza i rischi per la sicurezza nazionale o l’onere dell’accoglienza dei nuovi arrivati, disprezzando così la dignità umana che si deve riconoscere a tutti. Quanti fomentano la paura, magari a fini politici, anziché costruire la pace, seminano violenza, discriminazione razziale e xenofobia. Le migrazioni globali continueranno a segnare il nostro tempo. Alcuni le considerano una minaccia. Io, invece, vi invito a guardarle come opportunità per costruire un futuro di pace.

Abbiamo bisogno di rivolgere uno sguardo contemplativo. Migranti e rifugiati portano un carico di coraggio, capacità, energie e aspirazioni. Arricchiscono la vita delle nazioni che li accolgono. Chi è animato da questo sguardo trasformerà in cantieri di pace le nostre città.

Tutto ciò richiede una strategia che combini quattro azioni: accogliere, proteggere, promuovere e integrare. “Accogliere” richiama l’esigenza di ampliare le possibilità di ingresso legale. “Proteggere” ricorda il dovere di riconoscere la dignità di chi fugge da un pericolo reale. “Promuovere” rimanda al sostegno allo sviluppo umano. “Integrare”, infine, significa permettere di partecipare alla vita della società che accoglie.

Questo spirito possa animare il processo che nel 2018 condurrà all’approvazione, da parte delle Nazioni Unite, di due patti globali, uno per migrazioni sicure, ordinate e regolari, e l’altro riguardo ai rifugiati. È importante che siano ispirati da compassione, lungimiranza e coraggio.



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