Padre Di Sopra dalla Sierra Leone
Scrive il superiore dei saveriani in Sierra Leone p. Carlo Di Sopra:
“Quest’anno a Pasqua in Sierra Leone non sono stati celebrati i battesimi, a causa di ebola. I vescovi hanno dato tale disposizione per evitare ogni contatto fisico, che può essere veicolo di contagio. È stato un momento di sofferenza per noi missionari, ma speriamo che anche questo sacrificio porti nuovi e abbondanti frutti!
Il 31 marzo, abbiamo finito tre giorni di clausura, imposta dal governo per ridurre a zero i casi di ebola. Non ci sono stati grossi problemi, se non che i casi sono continuati. Per fortuna, sono sempre di meno e speriamo che presto scompaiano definitivamente. Nel mese di aprile, le scuole e le università hanno riaperto, e anche il seminario. Le lezioni sono iniziate con le istruzioni igieniche per prevenire il contagio.
C’è stata molta incertezza e ce n’è ancora, perché nuovi casi di ebola, seppur diminuiti di molto, ogni tanto riappaiono. Anche a Kabala se n’è manifestato uno, che ha portato un po’ di ansia anche in quella cittadina finora esente. C’è ancora lo stato d’emergenza con i posti di blocco sulle strade, anche se con meno severità. I medici dicono che stanno studiando possibili mutazioni nel comportamento del virus, duro a morire!"
p. Carlo Di Sopra, sx - Makeni, Sierra Leone.