"Non tornerai in missione?"
Tante persone, parlando con noi missionari, ci fanno anche questa domanda: "Non tornerai più in missione?". La domanda merita una bella risposta: "Ci tornerei subito!". E sono sicuro che tutti i miei confratelli risponderebbero allo stesso modo.
Rispondendo alla chiamata di Dio, noi saveriani ci sono impegnati a vivere la missione per sempre, per tutta la vita. È il più grande dono che il Signore ci ha fatto. Ci ha detto di andare in tutto il mondo e di predicare il vangelo a ogni creatura.
È vero, in Italia si sta bene e si vive bene; se ci ammaliamo, siamo curati; nel bisogno, siamo assistiti. Ma il missionario è fatto per andare e vivere con la gente alla quale è stato mandato e che egli ama, fino a dare la vita. Gesù ha amato così.
Se i missionari restano in Italia, questo accade principalmente per due motivi: costretti da malattia o da anzianità; oppure per obbedienza, per portare avanti le attività necessarie al "progetto di famiglia": l'animazione missionaria e vocazionale, la formazione dei giovani che si preparano alla missione, la cultura e l'informazione missionaria, la cura dei confratelli malati.
Insomma, nelle missioni o in Italia, tutti lavoriamo per lo stesso progetto: la missione della chiesa nel mondo.
Venite a vedere: ci troverete sempre gioiosamente al lavoro.