Non sono solo numeri
Apro il giornale e leggo le notizie di un altro attentato terroristico scoppiato nel cuore dell’Europa. Non è la prima volta e temiamo che non sia l’ultima. Ma pochi giorni dopo, a Lahore in Pakistan, è successo ancora peggio. Noi eravamo impegnati ad aprire uova di cioccolato e dolci colombe, per rispettare la tradizione e scrollarci di dosso l’ennesima paura.
Condividiamo il comunicato di solidarietà, firmato dall’associazione Interdependence. “La maggior distanza della scena in cui si è svolto questo nuovo atto, particolarmente atroce, della guerra in corso, non deve trarre in inganno. Nel mondo globalizzato, infatti, i confini e le identità acquistano sensi e configurazioni nuove, per cui ciò che appare più lontano è in realtà assai vicino. Non a caso l'odio che non solo in Pakistan i gruppi fondamentalisti islamici fomentano verso i cristiani mira a far sì che quest’ultimi siano percepiti come un corpo estraneo alla società locale, cioè un prodotto dell'occidente; e mira, colpendo loro, a colpire l'occidente.
Mostriamo vicinanza alle vittime di Lahore. Ai cristiani innanzitutto, perché essi bevono un amaro calice a causa dell’appartenenza alle radici dell'occidente. Ma anche ai musulmani che, indistintamente, sono stati coinvolti nella strage. Possano comprendere fino in fondo che la via di Dio non ha nulla in comune con i seminatori d'odio. Sappiano combattere apertamente l'effettiva blasfemia dei giorni nostri, cioè il male che è compiuto abusando del nome di Dio”.
L’invito rivolto a ciascuno di noi, è quello di fare memoria di tutte le stragi. Solo parlandone, inserendole in un contesto storico e politico, potremo onorare quelle vittime, spesso giovani, che perdono il loro futuro in pochi secondi.
Giro pagina e leggo alcune statistiche sui matrimoni in Italia.
Nel 1978 e anche nel 1992 erano attorno ai 300mila. Secondo i dati Istat nel 2013 per la prima volta il numero dei matrimoni è sceso sotto i duecentomila. Se i matrimoni diminuiscono, crescono invece le unioni di fatto che dal 2008 sono raddoppiate. Nel suo rapporto su matrimoni, separazioni e divorzi del 2014, l’Istat rileva come le coppie che convivono sono oltre un milione. Sempre nel 2014, poi, oltre un nato su quattro aveva genitori non coniugati. Si rileva inoltre come al nord e al centro prevalga il rito civile.
Sono dati che fanno riflettere. Ognuno ha la propria chiave di lettura. E magari le cause sono tutte, o quasi, legittime. Ma questi numeri fanno spavento. Vedo persone giovani finire e iniziare relazioni con disinvoltura, come cambiare un paio di pantaloni.
Mi chiedo: ma la fine di una storia d’amore ha macerato solo me? Sono solo io e pochi altri che hanno sofferto per amore? Non è che questa disinvoltura porta anche al… disimpegno, alla disaffezione, al distacco religioso, a una presa di distanza dalla fede?
Oggi la serialità sentimentale è diventata regola. Entrare ed uscire dalla vita di una persona non è più sentito come un trauma, ma prassi.
È stata pubblicata l'attesa esortazione apostolica post sinodale di papa Francesco sulla famiglia, intitolata “Amoris Laetitia”. Il testo è corposo e ci torneremo, ma la sensazione è che oltre alle famiglie allargate, ai divorziati e risposati, si debba tornare a parlare con misericordia ai giovani che non credono meno solo al matrimonio, ma anche all’amore, forse per… troppo amore verso amori plurimi.