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Da molto tempo il saveriano p. Luciano Mazzocchi porta avanti il dialogo con la religione buddhista. Egli fa parte della nostra comunità a tutti gli effetti, anche se passa gran tempo della sua giornata a “Villa Longoni”.

Sono felice di presentare agli amici di “Missionari Saveriani” il lungo cammino della mia vocazione missionaria.

Essa consiste nell’ascolto del vangelo di Gesù nel silenzio della meditazione zen. È il mio cammino ed è la mia testimonianza. Infatti, il dialogo con le grandi religioni è il palpito dell'anima missionaria della mia congregazione.

Un altro motivo di fiducia è una lettera di incoraggiamento di cui mi fece dono nel 1998 il cardinal Ratzinger.

Villa vangelo e zen

La sede geografica della mia testimonianza è una villa brianzola che il signor Giuseppe Longoni ci ha lasciato in eredità per un’attività missionaria. Si trova in via Achille Grandi 41, a due chilometri dalla residenza dei saveriani di Desio. I desiani la chiamano “Villa Longoni”; io l'ho denominata “Villa vangelo e zen”.

Al termine dei diciannove anni trascorsi in Giappone, ho avuto la grazia di conoscere il domenicano giapponese Shigeto Oshida. Da giovane era un assiduo discepolo della via buddhista dello zen e proprio percorrendo tale via ha incontrato Cristo. La figura di fra Oshida mi svelò a quale profondità ed essenzialità il vangelo può maturare nel terreno umano che lo zen coltiva.

Ciò che si è prima di esistere

Lo zen è la via religiosa in cui si fa sempre ritorno al silenzio fondante, dal quale ogni esistenza è originata. Si insegna che, meditando, l'uomo ritorna nella purezza e nell'armonia in cui era prima che nascessero suo padre e sua madre. Collegare ciò con la mistica della creazione cristiana è un attimo. Per me, la meditazione che lo zen insegna - il cui nome proprio è Zazen – è una grazia: mi riconduce a sperimentare ciò che ero prima di esistere. In quel silenzio e in quella immobilità, sento che le ansie, gli attaccamenti, le illusioni si sciolgono e percepisco la limpidezza in cui Dio mi ha pensato.

Il vangelo salva lo zen

Molti vivono congelati nella loro idea di non volersi compromettere e fare errori. Vivono per se stessi, per un proprio paradiso privato. La conseguenza è la paura di prendere decisioni, di sposarsi, di impegnare se stessi. Qui percepisco il grande valore del vangelo che salva lo zen dal rimanere una via spirituale solo del ritorno alla propria origine.

Il vangelo annuncia che la propria origine è il se stesso offerto in dono al regno di Dio che è giustizia, pace e gioia nello Spirito.

È l'anno giubilare. Siamo invitati a uscire dal recinto sicuro e comodo in cui siamo cresciuti finora e aprirci alle esperienze dei fratelli che finora abbiamo chiamati “gli altri”.



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