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Moschee sì, moschee no: Dibattito

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C'era l'atmosfera elettrica delle grandi occasioni la sera dell'8 aprile nella sala gremita dei saveriani a Brescia per la presentazione del libro, "La guerra delle moschee" del sociologo Stefano Allievi, il più autorevole studioso dell'immigrazione islamica in Italia.

Il motivo era comprensibile: da un lato il consueto tema "caldo" della presenza pubblica dei musulmani nella società italiana; dall'altro, la partecipazione di due agguerriti interlocutori: Fabio Rolfi, vice sindaco di Brescia, e don Fabio Corazzina, parroco di Santa Maria in Silva in città.

Il prete e il leghista

"Che c'è di strano?", ci si potrebbe chiedere. In fondo si trattava di una discussione attorno alle tesi di un libro. Niente di più normale, se non fosse per la circostanza che il vice-sindaco Rolfi appartiene alla Lega  nord. E qui sta la novità: non era mai capitato - ha testimoniato l'autore, reduce da presentazioni e incontri in tutta Italia - che esponenti del Carroccio accettassero il confronto su un tema così controverso, capace di polarizzare i sentimenti dell'opinione pubblica. Aspetto ancor più significativo è che nell'occasione sia stato presente un esponente politico che ricopre un'importante carica come amministratore locale.

La discussione, accesa ma sempre rispettosa dei tempi e del civile confronto, ha affrontato a largo raggio una spinosa questione: la sempre più frequente richiesta da parte dei musulmani di vedere riconosciuto il proprio diritto (garantito dalla Costituzione italiana) alla realizzazione di luoghi di culto.

Pluralismo in Europa

In realtà questo era solo un aspetto di una questione più vasta: la presenza ormai numerosa e stabile di musulmani in Europa e la nascita (ancora debole e incerta) di un "islam europeo". Si tratta di un fenomeno che, a sua volta, rappresenta solamente un tassello di una "rivoluzione" più vasta: il progressivo affermarsi del pluralismo religioso nel nostro continente, processo storico irreversibile di cui le società europee faticano a prendere atto e a considerarne le conseguenze a lungo termine.

Ecco il perché - ci ricorda l'autore - di tanti timori, di tanta ostilità, di tante strumentalizzazioni della "questione islam" nella vita politica. Ed ecco perché, l'efficacia dell'azione di governo nella tutela delle minoranze resta la migliore cartina di tornasole del livello di salute della democrazia.

Al termine del dibattito, sono state moltissime le domande da parte del pubblico, a dimostrazione della qualità dell'iniziativa e dello straordinario interesse di un tema sempre aperto e in piena evoluzione.



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