Missionari in… volo!
Nel 1958, per raggiungere le sperdute missioni dell’Africa, Asia e America Latina, era partito il progetto del Centro internazionale di aviazione e motorizzazione missionaria (Ciamm), nel vecchio seminario di Torino, sostenuto dall’Aeroclub locale, anche con la partecipazione di alcuni missionari saveriani.
Io invece il brevetto da pilota l’avevo preso a Orio al Serio (BG).
Il primo aereo (quello portato a Uvira dal giornalista Giorgio Torelli) era stato regalato dalla rivista “Grazia”. Scomparve negli anni 1962-1963, quando era pilotato da un pilota delle miniere di Kamituga. Non si seppe più nulla né dell’aereo né del pilota, e nemmeno del carico di minerali che trasportava.
Il secondo aereo era stato regalato da “Domenica del Corriere” nel 1964, ma non fu possibile portarlo in volo fino a Uvira, perché Egitto e Sudan non davano il permesso di sorvolo. Venne smontato e caricato su una nave commerciale per essere sbarcato al porto che serviva a Lèopoldville.
Fu rimontato dai piloti italiani che servivano ai trasporti aerei dell’Onu, e venne portato da loro fino a Bujumbura (Burundi) e consegnato al nostro fratello saveriano pilota Tersilio Pirani.
Con lo schianto dell’aereo di fr. Pirani, 35 anni, e la morte di altri due missionari p. Luigi Simoncelli e p. Narciso Guerini contro la cima della montagna a Walungu (10 febbraio 1970), i superiori chiusero l’esperienza di pilotaggio dei missionari.