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“Benemerita” dell’istituto saveriano

Lunedì 2 ottobre scorso, Maria Teresa aveva trascorso una “giornata tipo” della sua vita terrena a Collecchio: la preghiera delle Lodi in parrocchia, le faccende domestiche, l’assistenza al marito Ermanno, l’incontro con figli e nipoti, le opere di carità, la Messa vespertina, il colloquio con persone a lei care e, finalmente, sul divano per riposare davanti alla tv. Ma quella sera, la Divina Provvidenza aveva predisposto il suo passaggio alla vita eterna. Un malore, la corsa all’ospedale e l’ultimo respiro, poco prima della mezzanotte.

Maria Teresa Avetrani era nata il 20 agosto del 1927, nel grande mulino del nonno materno a Vicofertile, frazione di Collecchio. Poi la famiglia si era trasferita a Collecchio. Qui Maria Teresa, nel 1947, sposa Ermanno Tanzi e ha tre figli: Giovanna, Paolo e Gino. Nel prosciuttificio eretto nell’ottocento dal bisnonno del marito, instaura rapporti rispettosi con gli operai, che la ricordano come persona gentile e affabile. In parrocchia, fonda il gruppo giovanile di Azione cattolica e comincia a frequentare la “San Vincenzo”, in aiuto ai bisognosi.

Benefattrice instancabile

Nel 1965 conosce gli studenti saveriani che da Parma si recavano a Collecchio per il catechismo. Da quel primo incontro comincia la sua partecipazione alla vita e agli ideali dei missionari fondati dal beato Conforti. Entra nel gruppo dei benefattori, che allora si chiamava “In omnibus Christus”, e aveva lo scopo di aiutare i missionari partenti. Il suo interesse però si rivolge anche ai giovani saveriani studenti, per sostenerli con la preghiera e l’aiuto economico, insieme a tante altre persone da lei incoraggiate.

Si forma così un gruppo numeroso e attivo che si incontra nella casa dei missionari a Parma, per pregare, vivere momenti di fraternità e organizzare aiuti ai missionari. Si chiama Gams, “Gruppo amici missionari saveriani”. Per la sua singolare affezione e partecipazione alla vita dei saveriani, il 23 dicembre 2000, il superiore generale p. Francesco Marini le aveva dato il riconoscimento di  “benemerita” dell’istituto.

Dio, chiesa e missionari

Maria Teresa amava la sua famiglia, amava i missionari e gli studenti saveriani. Amava la sua parrocchia, i sacerdoti, i ragazzi ai quali faceva catechismo. Amava la sua diocesi e il vescovo. Pregava, donava, soffriva, gioiva. Ma soprattutto Maria Teresa amava Dio. Recentemente, aveva scoperto una preghiera di santa Edith Stein, l’ebrea vittima della persecuzione nazista, e l’aveva fatta sua: “Signore, dammi tutto ciò che mi conduce a te; prendi tutto ciò che mi distoglie da te; Signore, strappami da me stessa e dammi tutta a te”.

Grazie, Maria Teresa, per quello che sei stata per ciascuno di noi e per tutti noi. Ti vogliamo bene, tutti.

La signora Maria Teresa Tanzi, presidente del Gams, “Gruppo amici missionari saveriani” di Parma, con l’avvicinarsi della solennità del Natale, amava scrivere una lettera-messaggio augurale per le amiche e socie del gruppo e per i suoi amici e fratelli missionari saveriani.

Quest’anno la “lettera di Natale” Maria Teresa la scrive dal paradiso, con l’inchiostro indelebile dello Spirito Santo. È il messaggio di partecipare personalmente al mistero di Gesù, che si fa uomo per vivere, morire e risorgere per amore dell’umanità intera.

Maria Teresa ci teneva molto agli incontri mensili e ai ritiri spirituali del Gams: li programmava e li animava con diligenza e maestria. Con il suo esempio di bontà e tenacia, ha tracciato e percorso la strada.

Sia per tutti un incitamento a perseverare, con rinnovato entusiasmo e impegno, nella solidarietà missionaria.



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