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Le voci di dentro delle nostre vite

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“Mi chiamo Manuel e facevo il bambino di 5 anni, prima che alcuni ragazzi travolgessero la macchina di mamma a Roma. Ho saputo che erano impegnati in una sfida su internet, che si facevano chiamare The borderline, che erano degli yuotuber con 600mila followers. Io tutte queste parole non so cosa significhino. A malapena iniziavo a prendere il telefono di mamma per giocare o vedere un cartone animato. Spero solo che questi ragazzi grandi riescano a trovare in futuro un modo diverso di vivere, di divertirsi e che i miei genitori possano recuperare un po’ di pace”.
“Mi chiamo migrante e sono appena naufragato al largo di Pilo, in Grecia. È capitato lì, ma quasi ogni giorno accade in luoghi diversi e in nazioni diverse. A Cutro, è accaduto qualche mese prima. Forse ne avete sentito parlare. In tanti mi chiamano profugo, clandestino… solo per usare termini che si possono riferire. Ho saputo che un sottomarino in un altro mare ha avuto un incidente e i suoi occupanti sono naufragati come me. Mi dispiace. Però, mi sarebbe piaciuto che l’organizzazione capillare messa in campo per le loro ricerche possa realizzarsi anche in situazioni come la mia. Non sono invidioso o arrabbiato, ma mi sembrerebbe solo giusto. Ogni persona è importante e ogni morte che avviene così è solo uno spreco di vita”.
“Mi chiamo Michelle e facevo la ragazza, come tante della mia età. La scuola, le amiche, i ragazzi che girano attorno, il cellulare sempre in mano, le chat per comunicare, i social per mostrare… qualcosa. Mi sono trovata con sei ferite di coltello nel corpo. Il mio è uno dei numerosi femminicidi che si consumano nel mondo. Forse, però, la mia età e quella del mio assassino hanno fatto scalpore e il nostro caso ha riempito le pagine dei giornali. Sapevo cos’era l’amore, non lo nego. Raccontano possa essere stato questo il movente del mio omicidio, oppure un piccolo debito per consumo di stupefacenti. L’aspetto che mi offende di più è che non saprò come potrà essere stupefacente la vita ed esplosivo il vero amore. Ora, guardo i miei coetanei che sono a Lisbona per incontrare il Papa nella GMG di quest’anno. Quanto avrei voluto provare un’esperienza di quel tipo… forse un po’ lontana da me. Ma sto papa è davvero di tendenza”.



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