La moltiplicazione… dei pani
Al centro di accoglienza “S. Chiara” oggi si preannuncia un giorno tutto speciale. I ragazzi della favela accorrono numerosi al centro e a loro modo vogliono manifestare la gioia per ciò che sta per accadere. Improvvisano la Capoeira, una volta arte marziale, caratterizzata da musica, ritmiche capriole e movimenti armonici. Ora è diventata una vera e propria danza. Il clima è effervescente e sarebbe continuato chissà per quanto, se non avessimo dovuto inaugurare il forno per cuocere il pane.
Viene spontanea la preghiera del “Padre Nostro”
Qualcuno si chiede cosa sia il pane. Evidentemente, vivendo lontano dal centro di Ilheus, non ne ha idea. Ricordate, informa Mario (che nel frattempo aveva radunato i ragazzi nel salone centrale), l’episodio evangelico della moltiplicazione dei pani? Gesù si accorge che la folla ha fame e la fa sedere sull’erba verde. Dall’unico pane ne fa scaturire tanti e ordina ai discepoli di distribuirli. Tutti mangiarono e si sfamarono. Ecco: noi oggi ripetiamo il miracolo di Gesù. Abbiamo la possibilità di dare da mangiare a tutti, anche a coloro che sono rimasti in casa.
Un fremito di gioia attraversa l’animo dei ragazzi, più di 200. Io precedo la folla e mi avvio al forno per la benedizione rituale. La fragranza del pane in cottura rende l’ambiente particolarmente vitale. Un grande pane è davanti a me, appena sfornato.
Spontanea mi viene la preghiera: “Dacci oggi il pane quotidiano”, “oggi e… sempre”, aggiungo.
I ragazzi in fila, a turno ricevono una borsa con tanti panini quanti sono i membri delle loro famiglie. Due ragazzi, una volta usciti dal centro, estraggono dalla borsa un panino e iniziano a divorarlo. Mi guardano con occhi sorridenti e felici, pieni di sole.