La marcia della pace 2011: Per le vie di Brescia...
Alcune migliaia di persone hanno preso parte a Brescia alla "Marcia nazionale della pace", giunta alla 44ª edizione. La precarietà del lavoro e la fatica nel trovarlo sono stati i temi evocati nel parcheggio dell'Iveco, punto di ritrovo e di partenza.
Il benvenuto ai partecipanti è stato dato dai responsabili degli uffici diocesani per la pastorale giovanile e sociale, don Marco Mori e don Mario Benedini, e dal sindaco Adriano Paroli. La preghiera ecumenica, l'ispirato intervento di mons. Bregantini, le testimonianze di Alfredo Bazoli (presidente di Mine Action Italy) e di Zeggai Nighisti (associazione Donne Eritree) hanno dato il tono giusto alla marcia.
Fiaccole di solidarietà
"Educare i giovani alla giustizia e alla pace" è l'impegno prioritario proposto dal Papa nella giornata mondiale della pace. Era anche lo slogan dello striscione che apriva il corteo. Lungo via Leonardo da Vinci la prima tappa: l'incontro con la realtà di "Camper Emergenza".
Nella basilica gremitissima dei santi patroni, s'è svolto il secondo momento: mons. Giovanni Giudici, presidente di Pax Christi Italia, ha richiamato le sollecitazioni al compito educativo che il messaggio del Papa rivolge alla comunità cristiana, ai genitori e ai giovani.
Poi, la fiumana punteggiata di fiaccole, volti e cuffie antifreddo, ha invaso piazza Loggia per comporre con i fiori raccolti in basilica una simbolica colomba multicolore davanti alla stele che ricorda la strage del 1974.
Il digiuno e il brindisi
Un momento emozionante si è svolto davanti al carcere di Canton Mombello. Qui il presidente di Caritas Italiana, mons. Giuseppe Merisi, ha affrontato nella sua riflessione il tema "povertà e solidarietà", prima di lasciare la parola a una volontaria che opera nella casa circondariale e alla lettura di un messaggio da parte dei detenuti.
La vicinanza ai carcerati, inoltre, è stata sottolineata da un gesto concreto: i partecipanti alla marcia erano stati invitati al digiuno; durante la Messa, hanno offerto il corrispettivo di una cena a favore dell'associazione "Volontariato carcere".
Dopo la sosta davanti alle prigioni, il cammino ha trovato la sua meta nella chiesa dei santi Nazaro e Celso, dove il vescovo mons. Monari ha presieduto la celebrazione Eucaristica. Per l'attesa di mezzanotte, il vicino oratorio ha offerto gli ingredienti per la festa conviviale.
Le armi e le carceri
Mons. Giudici, in un'intervista, ha spiegato perché per l'edizione 2011 della marcia sia stata scelta proprio Brescia. "Nelle regioni settentrionali e nella provincia di Brescia in particolare è molto forte la produzione d'armi. Fare passi avanti verso la pace vuol dire anche prendere coscienza che c'è un problema nella produzione e nel commercio delle armi. Sono coinvolti interessi economici importanti, ma anche questioni di giustizia, perché in genere queste armi vengono vendute a Paesi che, per aumentare i propri armamenti, costringono le popolazioni in situazioni di grave difficoltà. In questo senso, desideriamo tener vivo il concetto di passi verso la pace".
Anche il tema dell'aspetto umanitario del carcere è molto importante. "Vogliamo che la comunità cristiana sia più cosciente della situazione attuale italiana, che spesso si trova con carceri dove la vita dei detenuti si svolge in condizioni irrispettose della dignità umana".