La comunità Saveriana di Ancona
“Uno spettacolo consolante”. Così il nostro Fondatore, il beato Guido Maria Conforti, definisce una comunità missionaria. Spettacolo consolante perché tenta di realizzare nel luogo dove si trova l'esperienza dei primi discepoli di Gesù: "La moltitudine di coloro che erano venuti alla fede aveva un cuor solo ed un'anima sola e nessuno diceva sua proprietà quello che gli apparteneva, ma ogni cosa era fra loro comune".
Negli stessi Atti degli Apostoli - dove si trova questa descrizione della comunità cristiana - è detto che parlavano "in altre lingue come lo Spirito Santo dava loro il potere di esprimersi". Dunque, unità e condivisione fra persone di diverse provenienze. missionari Saveriani si propongono di portare il Vangelo ai non cristiani fuori dalla loro terra di origine, dove si parlano lingue diverse dalla propria e diversi sono gli usi e i costumi, diversa la cultura. Lasciano la propria gente e partono · verso altri popoli proprio perché credono alla fratellanza universale.
Dio è Padre di tutti e noi siamo tutti fratelli, nonostante le lingue e le culture diverse. Anzi ritengono - i Saveriani – che la diversità delle lingue e delle culture sia una ricchezza per l'umanità nel suo insieme e per ciascun uomo e donna in particolare. Quante guerre in meno, quante sofferenze alleviate, quanta pace e quanta gioia in più se ogni persona considerasse l'altra persona come un fratello e una sorella, amati e benvoluti da Dio prima ancora che da noi.
La comunità missionaria può e deve dare questo spettacolo consolante. Le costituzioni dei Missionari Saveriani recitano: "La comunità Saveriana, formata da fratelli di diversa età, provenienza e formazione, che vivono sull'esempio delle prime comunità cristiane, testimonia la presenza di Cristo, rende più credibile l'annuncio del Vangelo e ispira la nascita e la crescita di nuove comunità cristiane".
A questo i nostri giovani devono formarsi. Quest'anno, 1999-2000, il Signore offre alla comunità Saveriana di Ancona un' occasione unica per allenarci alla fraternità universale. Il gruppo dei novizi è formato da giovani di quattro lingue e culture diverse: tre italiani, due spagnoli, un brasiliano, uno statunitense. Siamo davvero venuti da mille strade diverse, ma il Signore ci ha riuniti in una sola fa miglia missionaria.
Questo è il sogno di Dio, il sogno inespresso dell'umanità: l'armonia del diverso. Sì, è possibile volersi bene, è possibile vivere senza competizioni, è possibile gestire la propria esistenza nella prospettiva della condivisione e del dono. L'altro, il diverso, non è un nemico, non è un avversario che mi ruba degli spazi e mi priva di ciò che potrebbe essere mia esclusiva proprietà, ma è un amico che mi rende più ricco con i suoi valori, con le sue capacità e il suo servizio.
Questa è la nostra esperienza, questo è ciò che realizziamo giorno dopo giorno con l'aiuto dello Spirito Santo. I giovani che vedete nella foto con p. Nicola Colasuonno, vice maestro (primo a sinistra) e con p. Alfiero Ceresoli, maestro (al centro) sono: ( da destra a sinistra) Michel Luciano Augustinho Da Rocha (Brasile), Andrea Rossi (Italia), Alessandro Feruglio (Italia), p. Alfiero, Raynond Gannon (U.S.A.), Rafael Bardòn Sedano (Spagna), Miguel Taboada y Tabuenca (Spagna), Alessandro Brai (Italia) e p. Nicola. Un bel gruppo!