L'autostrada del dono: Quando i bambini guardano...
Quando i bambini guardano da una finestra aperta sul mondo, pentano segno di speranza anche per noi adulti. È avvenuto a Natale, in via Driadi di Zelarino, Venezia. Un gruppo di ragazze e ragazzi delle elementari si sono inventati il "supermercato del dono" a favore dei bambini poveri. Con l’aiuto dei loro genitori, si sono messi assieme perché la loro via potesse pentare la "strada del dono".
Installata una bancarella del nuovo e dell’usato, molti sono accorsi a vedere l’avvenimento. Sulla porta del supermercato c'era una scritta originale: "Entrata libera... uscita a pagamento". Chi entrava era contento, e ne usciva più felice ancora, per aver lasciato un dono e averne ricevuto un altro. Il dare e il ricevere riempie di gioia il cuore di ogni uomo buono.
La speranza è ancora viva
Se i ragazzi trovano il tempo per fare tutto questo, vuol dire che nel cuore dell’uomo la speranza di fare del bene non è ancora morta. Se questi nostri ragazzi hanno la capacità di cogliere attorno a loro la gioia e il dolore e conpiderli con tutti, vuol dire che il loro cuore è ancora terreno fertile: darà frutti buoni di pace e fraternità. Questa è la vera Eucarestia di tutti i giorni. Noi adulti dovremmo essere sempre pronti a parteciparvi e ad accompagnarvi i bambini.
Il grande poeta indiano Tagore, parlando della sofferenza di tanti bambini dell'India e del mondo, si esprimeva così: "Le farfalle di Dhaka non volano più; il loro ricordo rimane racchiuso nel pugno di un bimbo morto al tramonto… su un ventre gonfio di fame! E urlava: perché?".
Tremenda realtà della nostra società, ripiegata su se stessa, che non pensa alla fame di pane che esiste nel mondo.
Un principio sempre vero
A questa fame di pane, si aggiungano tante altre sofferenze: la solitudine, l’indifferenza al bene e al male, la difficoltà di distinguere il vero dal falso; soprattutto, la non volontà di conpidere con gli altri quello che spesso per noi è inutile e troppo.
Ancora Tagore, conoscendo la storia di molti bambini del mondo, ci presenta questa amara realtà dell’indifferenza dei grandi verso i piccoli, dei ricchi verso i poveri, e dice: "I bambini dei poveri hanno mangiato, contro il muro, una scodella piena di solo riso... Anche i passeri hanno pietà dei bambini dei poveri".
Se la piccola azione dei nostri ragazzi di via Driadi, dice qualcosa a noi adulti, diciamo loro grazie! Nel cammino della fede, è importante che grandi e piccoli vadano insieme. Sempre e dovunque, infatti, una cosa è vera: "educhiamo gli altri educando noi stessi".