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L’amore è la chiave sufficiente

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La presenza saveriana in una cultura e in un ambiente musulmani, in una situazione di crisi socio-politica, è guidata dalla spiritualità della Visitazione e dell’Incarnazione. L’ospitalità e la vicinanza marocchine ci esprimono la gioia di Elisabetta che tende le braccia aperte a Maria. E quando qualcuno viene a trovarci, sentiamo la gioia abramitica di correre a prestare attenzione agli Angeli di Dio che ci visitano.
Chi ama Dio sa accogliere con generosità le sue creature. D’altra parte, siamo portatori di speranza universale, come Maria. Il nostro vivere implica una testimonianza coerente tra noi e apertura all’altro, destinatario della Buona Novella. È sempre grande la sfida di infondere speranza condividendo il cammino del popolo che ci ospita.

La comunità saveriana presente in Marocco ha ereditato la casa in cui viveva una comunità religiosa femminile che era molto solidale con la gente, in particolare con laboratori di sartoria e di lingua spagnola. Per ora, i Saveriani hanno pensato bene di dare continuità a questi lavori. Ciò permette in modo profetico di valorizzare e promuovere donne che si sentono relegate da un lato e disoccupate dall’altro. Imparando a cucire, ogni donna saprà guadagnarsi da vivere e sentirsi socialmente integrata.

Il corso di lingua spagnola, con l’intenzione di introdurre anche il francese che pochi parlano in realtà, anche se è una delle lingue ufficiali del paese, consente a molti di aprirsi alle prospettive di lavoro, soprattutto in Spagna, dove desiderano andare. Stiamo anche pensando a come armonizzare il sostegno scolastico per i bambini bisognosi.

La dimensione del dialogo interreligioso è per noi essenziale. Ora siamo ancora nella fase delle relazioni amichevoli. Il motto saveriano di “fare del mondo una famiglia” ci spinge ad aprire i nostri cuori e le nostre menti per considerare tutti come bisognosi della Misericordia di Dio. Sul piano spirituale, l’umiltà ci chiede di ascoltare e abbracciare quei tratti della spiritualità musulmana che ci aiutano a percorrere insieme il cammino della fede. Sentiamo la sfida di cercare le tracce della bontà di Dio nei musulmani e promuovendole, senza fare proselitismo o pretendere di convertire nessuno alla nostra religione: l’amore è la chiave sufficiente.

La sfida è per noi essere cristiani sulla via della piena verità che si manifesta nell’amore di Dio. Così possiamo cercare insieme la verità nel dialogo, nella conversazione pacata o nella discussione appassionata, consapevoli che siamo “Fratelli Tutti”, fratelli tra fratelli, e che la differenza è profondamente arricchente.



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