È arrivato il nuovo superiore, P. Carmelo Boesso è già a Udine
Si respira aria di novità nella casa dei saveriani di Udine. Da metà settembre, infatti, è in piena attività il nuovo superiore della comunità. Non è sconosciuto né a noi né a una gran parte di familiari e amici dei saveriani e di sacerdoti in diocesi. Si tratta di p. Carmelo Boesso.
Un gradito ritorno
Il nome richiama subito la sua presenza nella nostra casa di Udine negli anni che vanno dal 1974 al 1981. Padre Carmelo è una persona simpatica, che sa farsi voler bene da tutti coloro che lo incontrano. Amante della conversazione, è un uomo concreto con il gusto di vivere. Torna in mezzo a noi, in Friuli, una regione alla quale si è sempre sentito legato, dopo un'esperienza formativa in Messico e poi in Italia, nelle comunità di Tavernerio (Como) e ultimamente di Parma.
Noi lo abbiamo accolto con gioia, anche perché siamo consapevoli che una buona "guida" sia necessaria per continuare nel modo migliore la nostra presenza in Friuli. Proprio per questo, abbiamo già programmato insieme alcuni punti importanti per dare un senso missionario alla presenza saveriana nella zona.
Le necessità locali non mancano, i problemi pastorali dovuti alla scarsità del clero diventano sempre più evidenti e gravosi da risolvere; ma ciò non toglie che la dimensione missionaria non può essere dimenticata né lasciata per un "dopo" che non arriva mai. Proprio per questo, è nostro grande desiderio farci vedere il più possibile nelle vostre case e nelle vostre parrocchie. Speriamo proprio di poter fare qualche passo in più.
Grazie a padre Codutti
Generalmente si pensa che prima è meglio risolvere i problemi propri e poi pensare a coloro che ancora non hanno ricevuto l'annuncio di Cristo e vivono fuori dall'Europa. Il primo annuncio di Gesù Cristo e la realtà di una società occidentale che dimentica Gesù non si devono confondere. I missionari saveriani sono stati voluti dal loro fondatore, il beato Guido Conforti, principalmente per coloro che ancora non conoscono il Signore Gesù.
Il caro p. Gianpaolo Codutti ha guidato la comunità saveriana per un anno. Gli era stato chiesto questo favore. Lui, terminato il mandato, ora è ben felice di poter tornare nel suo amato Congo. Anzi, si può dire che lo sogna anche ad occhi aperti. Il mal d'Africa è proprio una realtà che si tocca con mano! Lo ringraziamo per il suo stile di vita, semplice e poco appariscente, ma ricco di umanità. Tutti ci siamo trovati bene accanto a lui. È un confratello ideale, sereno, in particolare quando è... libero dalla responsabilità di guidare una comunità.