Dai saveriani la Cina è vicina
Il 9 maggio abbiamo celebrato la tradizionale festa dei famigliari. Abbiamo avuto con noi p. Luigino, che lavora in Cina. Tra le tante cose di cui abbiamo parlato, ecco alcune riflessioni che ho raccolto, interessanti anche per i nostri amici lettori.
La missione è lavoro di Dio
Padre Luigino ha parlato di alcune sfide e prospettive della missione in Cina. Prima di tutto, ha ribadito che nonostante i modi diversi di leggere la realtà, c'è il desiderio e la volontà da parte dei missionari di essere presenti in Cina e di esserlo in modo significativo. L'attuale politica di "apertura e riforma" sta portando nella società cinese profonde e rapide trasformazioni. Ma nei confronti delle religioni non è diminuita l'intensità dei sospetti e delle interferenze.
Per i saveriani è davvero una benedizione essere testimoni dell'assidua frequentazione dei credenti. Ci fa capire che la missione, prima di essere un'iniziativa umana, è lavoro di Dio, al quale egli chiama a collaborare in modo misterioso. È lui che cambia i cuori e offre la sua pace. Padre Luigino nota, infatti, un particolare interesse verso la chiesa, che percorre le strade di innumerevoli persone, assetate di senso e di verità.
Prima sfida: la riconciliazione
I rapporti tra la chiesa ufficiale e quella non riconosciuta ufficialmente sono ancora complessi. Ma è urgente favorire pensieri e parole, azioni e gesti quotidiani che testimonino la reale e concreta possibilità della riconciliazione. In questo faticoso e necessario cammino, afferma il missionario, ci sono vecchie e profonde ferite da curare, come pure ci sono sofferenze e martiri per la fede in ambedue le chiese. Dio continua a operare efficacemente in tutte e due le comunità.
Curare le ferite psicologiche e spirituali diventa oggi un impegno serio ed evangelico di perdono e di unità. Secondo p. Luigino, questa è la grande priorità pastorale della chiesa in Cina: fare di tutto, con onestà e rigore storico, con pazienza e comprensione per superare il passato. Tutto questo è determinante per una testimonianza credibile.
Seconda sfida: l'unità dei vescovi
Una seconda sfida è l'unità dei vescovi. L'unità di tutta la chiesa passa attraverso una chiara, concreta e sincera comunione di tutti i suoi vescovi. Le nuove realtà che stanno emergendo in Cina richiedono nuove iniziative anche sul piano dell'unità. Vanno eliminate quelle situazioni che possono alimentare sospetti e dubbi all'interno della comunione dei fratelli vescovi, chiamati a essere fedeli a ogni costo al mandato del Signore e al suo vangelo di pace.
Ci sono già stati segni concreti molto belli di reciproca accoglienza, di incontro e riconoscimento. Ad esempio, alcuni vescovi della chiesa ufficiale esprimono affetto e ammirazione verso la comunità non riconosciuta ufficialmente e permettono a questa l'uso della loro cappella di casa per le celebrazioni; a volte i preti delle due comunità si ritrovano per pregare, riflettere e mangiare insieme...
Terza sfida: i credenti
Come terza sfida p. Luigino indica quella di qualificare la presenza dei credenti, imparando a parlare all'uomo moderno con un linguaggio che gli dia senso, in particolare considerando la ricca eredità culturale cinese. L'iniziativa di commemorare, in ambito ecclesiale e civile, il IV centenario della morte di Matteo Ricci, è diventata una bella occasione per fare un passo avanti in questa direzione.
Matteo Ricci ha saputo unire una fede profonda e uno straordinario ingegno culturale e scientifico. Ha saputo accostare con rispetto le tradizioni culturali e spirituali cinesi nel loro insieme. Nel suo lungimirante lavoro di inculturazione, nella profonda simpatia che nutriva per i cinesi, per la loro storia e per le loro tradizioni, nella sua amicizia verso i cinesi, padre Ricci era consapevole che il dono del vangelo e la rivelazione cristiana potevano valorizzare e completare le loro tradizioni.
Siamo davvero riconoscenti a p. Luigino per quello che ci ha detto. Assicuriamo a lui e a tutti i missionari e le missionarie che vivono in Cina la nostra assidua preghiera.