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Ce lo ha subito annunciato il superiore generale p. Luigi Menegazzo, il mattino di sabato 18 luglio, con il comunicato che riportiamo.

La direzione generale informa

Roma, 18 luglio 2015

“Carissimi confratelli, papa Francesco ha confermato il nostro confratello p. Natale Paganelli amministratore apostolico della diocesi di Makeni (Sierra Leone), elevandolo alla dignità episcopale. Ci uniamo in preghiera attorno a p. Natale e chiediamo l’abbondanza dei doni dello Spirito Santo sul suo nuovo ministero. La fiducia di papa Francesco nella nostra famiglia ci rallegra. Il nuovo vescovo sia certo che troverà nella nostra congregazione l’accoglienza e la fraternità volute dal nostro santo fondatore che, come vescovo, sarà vicino e proteggerà p. Natale nel suo nuovo ministero. Chiediamo sul nuovo pastore la protezione della Vergine Maria”.

p. Luigi Menegazzo, sx


L’annuncio a Makeni

La decisione di papa Francesco è stata resa pubblica lo stesso giorno sabato 18 luglio mattina, nella cattedrale di Makeni, dal nunzio apostolico (polacco) in Sierra Leone mons. Miroslaw, al clero ai religiosi e ai rappresentanti del laicato cattolico della diocesi. Il nunzio ha letto una lettera firmata dal card. Filoni, prefetto della congregazione per l’evangelizzazione dei popoli. Nella lettera, di consistente lunghezza, sono state comunicate tre decisioni:

  • p. Natale Paganelli è confermato amministratore apostolico della diocesi di Makeni;
  • mons. Henry Aruna - già nominato e ordinato “vescovo di Makeni” nel 2012 - viene trasferito alla diocesi di Kenema (a sudest del Paese) come vescovo ausiliare;
  • a p. Natale, amministratore di Makeni, viene conferita la dignità episcopale.

Tutti contenti!

Solo al termine della lettura dell’intero comunicato, i presenti hanno espresso piena soddisfazione con un grande, lungo applauso. Vista l’entusiastica reazione, il nunzio apostolico ha annunciato che l’ordinazione episcopale di p. Natale potrà tenersi nella stessa cattedrale di Makeni in data da precisare.

Precedentemente, p. Natale aveva proposto che l’ordinazione avvenisse “quasi in sordina” in Italia, probabilmente nella sua diocesi natale di Bergamo. “Tutto fa sperare che siamo alla fine della crisi e che si possa avviare un vero processo di riconciliazione”, ha dichiarato il nuovo vescovo mons. Natale, che ha ricevuto dal nunzio lo “zucchetto rosso”.

La grave crisi

È nota la situazione, a dir poco incresciosa, che si era venuta a creare dopo le dimissioni canoniche (per limite di età) del secondo vescovo saveriano di Makeni, mons. Giorgio Biguzzi. La nomina e l’ordinazione episcopale di mons. Aruna - “persona degnissima”, come la definisce mons. Biguzzi - non era stata ben accolta dal gotha dei preti e laici della diocesi, per ragioni che rasentano la “gelosia razziale”. Erano arrivati a murare la porta della cattedrale e il nuovo vescovo non aveva potuto mettere piede in diocesi.

Si arrivò al “compromesso” di nominare p. Natale Paganelli, allora superiore dei saveriani in Sierra Leone, “amministratore apostolico” di Makeni, compito difficile, che egli ha svolto nel migliore dei modi, con pazienza e sagacia, cercando di incontrare tutti e di rappacificare gli animi.

Verso la riconciliazione

Il futuro? Non sarà facile, ma passo dopo passo si dovrà arrivare a quel “senso di chiesa” che costruisce comunione e corresponsabilità tra i discepoli del Signore, testimoniando quel vangelo che esige servizio e non potere, la fraternità e non l’invidiosa gelosia.

Afferma p. Natale: “Tutti pensano che sia importante avere un vescovo sierraleonese, ma la crisi ha orientato papa Francesco altrimenti; io sono disponibile perché questo possa permettere una ripresa della normalità e l’avvio di un processo di riconciliazione, tenendo ben fermo l’obiettivo che la diocesi, tra qualche anno, sia guidata da un vescovo locale”.



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