Skip to main content

Il dramma di Suzanne’s Bay a Freetown, in Sierra Leone

Condividi su

Il 24 marzo 2021, alle 18, un grande incendio ha distrutto più di 500 baracche di fortuna in uno dei quartieri più poveri di Freetown: Suzanne’s Bay. In questo luogo, alloggiavano numerose famiglie che non avevano una residenza ufficiale. Molte di loro erano approdate nella capitale della Sierra Leone a causa della guerra che imperversava nei loro villaggi. Per sopravvivere e nutrire i loro figli, se la sbrogliavano con un piccolo commercio. Ora il fuoco ha messo fine ad ogni speranza.

Con uno dei nostri studenti, Samuel, mi sono recato sul posto per rendermi conto personalmente del disastro di cui, del resto, non si parla troppo. Sul posto incontriamo il giovane Ibrahim Sorrie, una delle vittime dell’incendio. È nato a Suzanne’s Bay e con il suo piccolo commercio era riuscito a costruirsi una baracca nella quale poter dormire e conservare le sue cose. L’incendio, ci racconta, è scoccato quando ancora molti abitanti si trovavano al mercato. Questo ha evitato molte vittime, anche se ogni cosa è andata perduta.

Accompagnati da Ibrahim, siamo entrati nel quartiere e subito siamo stati colpiti dal gran numero di persone sedute, senza rifugio, cibo ed acqua. Finora, un’associazione turca e una giapponese hanno donato delle tende come riparo. Con gioia, incontriamo una giovane che conosciamo, Rosetta Kanu, impegnata in un movimento di giovani cristiani dell’arcidiocesi di Freetown. Con i suoi amici e con l’aiuto della Caritas, ci racconta, preparano pasti caldi per i senza tetto. Riescono a servire qualcosa due volte al giorno: giusto un po' di riso con della salsa di arachidi per tremila persone.

Ibrahim, però, dice che il peggio deve ancora arrivare. Infatti, le prime piogge si sono già annunciate. C’è la paura che la malaria e il colera mietano molte vittime. Senza acqua potabile e servizi igienici, il rischio è che l’insalubrità faccia le vittime che non è riuscito a fare l’incendio. È urgente un’assistenza sanitaria per queste migliaia di persone.
Molte sono le speculazioni a proposito dell’incendio: si va dall’incidente, al dolo causato da coloro che avrebbero interesse a liberare i luoghi per costruirci grandi magazzini per i prodotti provenienti via lago dalla vicina Guinea.

Ma, come dice papa Francesco in Fratelli tutti, davanti a una vittima è inutile chiedere l’identità del brigante. Bisogna prendere in carico il suo dolore ed evitare di guardare dall’altra parte (cfr. 70). Le vittime di Suzanne’s Bay hanno urgente bisogno di acqua potabile, cibo e abiti, nella speranza che una soluzione sia trovata dalle autorità della Sierra Leone.



Logo saveriani
Sito in costruzione

Portale Unico dei Saveriani in Italia

Stiamo finalizando la nuova versione del portale

Saremmo online questa estate!

Ti aspettiamo...

Versione precedente del sito