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Angelo Locatelli, giornalista, storico e scrittore cremonese, con un passato di archivista, è stato promotore e co-fondatore di associazioni culturali ancora attive. Ha pubblicato una trentina di pubblicazioni di carattere storico. Da oltre 40 anni si dedica, in particolare, allo studio dei territori delle province di Cremona e Brescia con meticolosa applicazione. Porta alla luce pagine di storia ormai sconosciuta o perduta, legata a località, persone, architetture, araldica, fiumi, cascine e tradizioni.

Questa è la presentazione che si legge all’inizio della sua ultima fatica intitolata “Corte de’ Frati - La grande storia è passata anche da qui (1900-2015)”, edito dal comune di Corte de’ Frati, 2018. All’interno di questo volume, sono tanti i riferimenti ai saveriani che lì vicino, a Grumone precisamente, hanno abitato per quasi 22 anni. Villa Manna Roncadelli di Grumone, infatti, è stata una delle prime sedi in Italia dei saveriani, donata dalla contessa Maria Manna Roncadelli a mons. Conforti. “Qui nacquero e si svilupparono vocazioni di missionari che fecero tanto bene in giro per il mondo”… Poi il trasferimento nella più ampia sede di via Bonomelli, a Cremona.

Ma sono tanti, gli episodi raccolti nel libro legati ai saveriani: gli “apostolini” nel fosso che sfuggono al mitragliamento aereo, le salme dei piloti tedeschi ricomposte in casa dopo l’abbattimento del loro aereo.
Riferito a questo evento, che risale al 23 febbraio 1945, si racconta che la popolazione si fosse portata nella zona dello schianto per saccheggiare quello che avrebbe potuto essere utile. Fascisti e tedeschi, però, reagirono con veemenza, minacciando la popolazione. Chiesero che fosse restituito tutto il materiale, anche collocando un cannoncino davanti al portone della villa, puntato verso le abitazioni civili. P. Augusto Azzolini e p. Massimiliano Nardello si offrirono come mediatori. Tutto venne restituito e non vi furono conseguenze. Il paese era salvo.

E proprio alle vicende belliche è dedicato un bel capitolo intitolato “I saveriani tra assistenza e resistenza”. Essi, dice l’Autore, ebbero parte attiva nella resistenza cremonese. Intatti, si racconta che nella nuova sede di via Bonomelli era stata data ospitalità ad alcuni profughi. I missionari più attivi erano p. Dante Battaglierin e p. Mario Sguazzi, con l’appoggio di p. Azzolini, superiore di Grumone, e degli altri confratelli. I due avevano stabilito contatti con la realtà antifascista di Cremona e provincia, che vedeva pure schierati i barnabiti di San Luca, parroci e coadiutori, giovani dell’Azione Cattolica, Fiamme Verdi, ecc…
Nelle due sedi cremonesi, furono nascosti soldati fuggiaschi, a cui poi erano stati dati abiti civili e indicazioni per evitare brutti incontri.

Questo e tanto altro è raccolto nel volume documentato di Locatelli, scritto con ricchezza di particolari che rivelano un’accurata ricerca. Può sembrare solo la storia di un paese, di una o due province. In realtà è la storia di una nazione, di un popolo, di tante famiglie, le nostre.
Per richiedere il libro, si può contattare si può contattare il Comune di Corte de’ Frati (0372 93121).



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