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Animazione Missionaria e Vocazionale

Desio (MB)


  • Via Don Milani, 2 20832 Desio MB

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  • desio@saveriani.it
  • C/C Postale: 00358200
  • IBAN: IT 71F06230 33100 000046222194 (Cariparma Credit Agricole, Desio)
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Presentazione

La nostra casa vuole dunque essere “spazio aperto” di condivisione con la famiglia saveriana, composta dai missionari saveriani, dalle missionarie saveriane e dai laici saveriani. Insieme incroceremo cammini di vita alla luce di Cristo con un grande desiderio di felicità e di pace.

Cdesio celebrazionei rispecchieremo in tanti popoli con i loro volti, le loro storie e con le sfide come la pace, la giustizia, il dialogo interreligioso e interculturale, la salvaguardia del creato.

Qui, dall’inizio alla fine, la missione è intesa come incontro tra persone in Cristo che, secondo continenti, modalità e tempi diversi, suscita sfide, accende il cuore di desideri e porta a formulare progetti.

Offriamo, dunque, strumenti di animazione, itinerari e proposte di formazione, incontri di Spiritualità alla luce del Vangelo, l’ascolto di testimoni, di missionari che hanno già fatto la loro scelta di vita accanto agli ultimi del mondo.

Insieme, ci collegheremo con tante persone già impegnate nella diffusione del Vangelo e anche noi potremo scoprire cammini per farlo a partire dal nostro territorio, dal nostro ambiente lavorativo, scolastico o universitario, per essere anche noi proiettati verso gli altri… “fino agli estremi confini della terra!

FESTA DEI POPOLI: LA BELLEZZA DELL'IDENTITÀ' AL PLURALE

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Carissimi amici,

       Anche quest’anno la comunità dei missionari saveriani di Desio si sta preparando a celebrare la festa dei popoli. È bello innanzi tutto sottolineare il contesto in cui ci troviamo. Ci troviamo oggi nell’Italia come incrocio di popoli, di culture, di lingue, di identità diverse. Nelle stazioni, nelle piazze, sui treni, negli ospedali, per strade, nelle scuole, nelle università, nei luoghi di lavoro, negli oratori ecc. troviamo tutto il mondo.

Il celebrare la festa dei popoli il 31 maggio 2020, domenica della Pentecoste, è particolarmente significativo.

Questa festa cristiana è l’antidoto della cultura Babele dove si voleva celebrare l’identità unica, lingua unica, cultura unica... La pentecoste è celebrazione della bellezza dell’universalità. Il volto di Dio è multiforme, multiculturale, multietnico. Dio parla le nostre lingue. La festa dei popoli del 31 maggio è una occasione per celebrare la bellezza delle nostre identità, delle nostre diversità con particolare attenzione sulla fratellanza universale tra uomini.

Dio è provvidenza.

Vi racconto un altro episodio simpatico. Ma niente a caso. È provvidenziale. Come lo sapete l’organizzazione della festa dei popoli è portata avanti da tante mani che collaborano insieme. I saveriani coordinano. In un incontro, il primo, la domanda era: “Quale messaggio missionario trasmettere tramite la festa dei popoli?”. Dopo un tempo di ascolto di ogni punto di vista, lo stupore è stato causato dalla convergenza di intenti intorno al tema “Fare del mondo una sola famiglia”. Se la festa della pentecoste celebra l’incontrarsi, l’ascoltarsi, lo stimarsi, il capirsi grazie alla azione dello Spirito Santo.

Fare del mondo una sola famiglia non è altro che la concretizzazione della volontà divina nel nostro vivere quotidiano.

Vi racconto due esperienze personali e una metafora dell’ago e delle forbici.

In una scuola, c’è un’alunna non vedente di origine straniera (lei è italiana). Quando arrivava a scuola, faceva fatica a trovare la classe. I suoi compagni di classe si sono messi d’accordo: andare alla porta, accogliere la compagna e portarla in classe. Così hanno fatto un programma a turno. La seconda esperienza. Un’altra scuola media della zona c’era una ragazza appena arrivata che non capiva ancora bene la lingua italiana. Mentre io parlavo ai ragazzi vidi una ragazza italiana che faceva la traduzione simultanea dall’italiano all’inglese. Il suo inglese era basico e non so cosa stesse capendo la ragazza appena arrivata. Ma è il gesto che mi ha commosso.  Le due esperienze sono segno concreto che la pentecoste è concreta oggi, nel nostro mondo, che fare del mondo una sola famiglia nelle diversità ci arricchisce, ci rende persone migliori.

Il secondo è un racconto, una parabola delle forbici e dell’ago che ho trovato leggendo un libro che ti suggerisco: il re, il saggio e il buffone, il gran torneo delle religioni (p.105). “Un re volle offrire un giorno a un mistico musulmano un regalo superbo. Si trattava di un paio di forbici in oro tempestate di diamanti e altre pietre preziose. Il sufi ringraziò educatamente il re, ma gli disse: “il suo gesto mi tocca nel profondo. Purtroppo non posso accettare questo dono. Le forbici servono a tagliare, a separare, a dividere. Tutta la mia vita e tutto il mio insegnamento sono invece basati sul riavvicinamento e sulla riconciliazione, sul riunire e unificare. Mi offra piuttosto, per la mia più grande gioia, un ago, un semplice ago.”’ il saggio guardò immediatamente il Re che spalancava gli occhi con aria stupefatta. “cercate l’ago e vivrete”. Ci sono due forze nel mondo, una forza di divisione e una forza di riconciliazione. La religione autentica è quella in cui l’ago agisce per ricucire. “

L’equipe del dialogo a Desio vuole trasmettere il messaggio di unire, avvicinare, conoscersi, stimarsi a vicenda.

E l’equipe afferma: Il messaggio da trasmettere durante la Festa è che “i Saveriani sono presenti sul territorio e vogliono essere vicini a coloro che vi abitano”. Mettendo a disposizione di tutti la loro esperienza missionaria in culture e luoghi diversi, desiderano dare localmente il proprio contributo nell’affrontare le attuali innumerevoli sfide sociali: povertà, ignoranza, solitudine, emarginazione, accoglienza, integrazione, ambiente, ecc.

Finisco con questa citazione, rispondendo a che cos’è identità:

La stessa persona può essere americano, di origine caraibica, con ascendenze africane, cristiana, progressista, donna, vegetariano, maratoneta, storica, insegnante, romanziera, femminista (…) amante del teatro, militante ambientalista, appassionata di tennis, musicista jazz [ecc.] e continuava nessuna di esse può essere considerata l’unica identità o l’unica categoria di appartenenza della persona. L’inaggirabile natura plurale delle nostre identità ci costringe a prendere delle decisioni sull’importanza relativa delle nostre diverse associazioni affiliazioni in ogni contesto specifico. (Identità e violenza di Amartya Sen).identita plurale



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