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Mons. Guido Maria Conforti, fondatore dei Missionari Saveriani, nel 1919 progettava di aprire una nuova casa nel Nord-est d’Italia, per il numero crescente di vocazioni. Dopo qualche ricerca, sembrò adatta la villa De Tacchi già Bertolini in Borgo S. Croce, fuori delle mura di Vicenza, che venne acquistata il 29 settembre di quell’anno.

Il Vescovo di Vicenza, Mons. Rodolfi, che precedentemente aveva accolto con simpatia la presenza dei missionari nella sua diocesi, si mostrò anche favorevole ad aprire il suo seminario a una ventina di alunni del ginnasio, giunti da Parma in treno il 20 novembre 1919.

Rinnovo negli anni

La villa comprendeva, all’acquisto, un terreno di circa cinque ettari per il parco, un oratorio dedicato a San Pietro d’Alcàntara (del secolo XVII), una torretta, di cui non si conosce la funzione esatta, e un corso d’acqua (la Seriola) che scorrendo lungo Viale Trento entrava nella proprietà e ne delimitava l’area.
Negli ultimi mesi del 1946, con il permesso del comune, si innalzava la casa di un piano; il 12 luglio 1958, veniva benedetta la nuova chiesa costruita accanto ai portici; il 17 maggio 1959, si inaugurava il nuovo fabbricato scolastico; negli anni 1960-1965, venivano demolite e ricostruite le due ali della villa per l’ampiamento dell’istituto; nel 1967, si acquistava da don Ottorino Zanon la casa alpina P. P. Uccelli ad Asiago; il 19 marzo 2001, in occasione della Chiusura del Processo Diocesano relativo alla causa di beatificazione di P. P. Uccelli e la parziale ristrutturazione della chiesetta di S. Pietro d’Alcàntara, veniva benedetto il nuovo sarcofago con la salma di P. Uccelli. Nello stesso giorno, 19 marzo 2001, con l’alienazione di parte di proprietà, si è inaugurata la sede attuale dell’Istituto.

La vita e il dinamismo

L’istituto Saveriano di Viale Trento di Vicenza è stato il primo voluto dal fondatore, dopo la Casa Madre di Parma. In tanti anni non è mai venuto meno lo scopo della sua fondazione. Migliaia di ragazzi hanno studiato nella scuola media per poi entrare nel ginnasio di Zelarino (VE). Molti di loro si sono orientati in altre scuole e hanno manifestato sempre grande riconoscenza per l’educazione ricevuta. Altri sono arrivati al dono di sé nel servizio alla missione: 220 padri, 21 fratelli e un vescovo. Tra loro sono da ricordare in particolare i martiri vicentini: P. Giovanni Botton (ucciso in Cina 1944), Fr. Vittorio Faccin e P. Giovanni Didoné (uccisi in Congo 1964), p. Valeriano Cobbe (Ucciso in Bangladesh 1974), P. Ottorino Maule (ucciso in Burundi 1995).

Nella casa di Vicenza numerosi padri si sono succeduti con impegno ed entusiasmo a servizio dell’educazione dei giovani.

p pietro uccelliTra loro si è distinto per la santità P. Pietro Uccelli, per 20 anni Rettore dell’Istituto (1921-1941) e in seguito a servizio degli studenti e della popolazione fino al 29 ottobre 1954, giorno della sua morte. Di lui ha scritto Mons. Arnoldo Onisto, già vescovo di Vicenza: “Sacerdote esemplare… eccezionale apostolo in Cina… modello di fede eccezionale arricchita da costante preghiera in una fiducia illimitata nella Provvidenza... Entrava in tutte le case, dove c’era un dolore da lenire, un’amarezza da consolare o un malato cui portare conforto”. P. Uccelli è stato riconosciuto venerabile da Papa Francesco, il 19 maggio 2018.

La missione continua

Sono passati più di cento anni dall’inizio della presenza dei missionari saveriani a Vicenza. Ha scritto Mons. Beniamino Pizziol: “Nel cammino della nostra Chiesa la presenza dei Missionari a Vicenza si inserisce come perla preziosa… I padri hanno condiviso e arricchito un tratto di strada nel cammino della nostra chiesa, spendendosi alacremente nell’animazione missionaria e vocazionale, contribuendo a fare della nostra famiglia diocesana un seme di umanità nuova, felice e condivisa.

Dal 2002 l’Istituto Saveriano a Vicenza non ha più il piccolo seminario con la scuola media per nuove vocazioni missionarie, poiché i tempi sono cambiati. Ora nella nuova costruzione sono presenti circa 15 missionari anziani o malati, reduci dalle missioni. La loro presenza nella fragilità è testimonianza di vita donata, che continua anche nella vecchiaia o nella malattia ad aver la forza come Gesù sulla croce.

L’Istituto continua la sua azione nell'animazione missionaria in Italia, che è attualmente territorio di missione. Come in altre parti, i saveriani sono disponibili - nella disponibilità del personale saveriano e nella proposta concreta della diocesi - a lavorare in questa missione. Seguendo il carisma, si accompagnano alcuni gruppi con particolare attenzione: il gruppo famiglie e il gruppo GAMS (Gruppo Amici dei Missionari Saveriani); il gruppo giovanile "Insieme per la Missione", in collaborazione con altri Istituti Religiosi; e infine il piccolo gruppo di ex-allievi, che ha cura dell’edificio di Asiago.

La casa di Vicenza, inoltre, è sempre aperta per accogliere, in sale ben attrezzate, gruppi per incontri e attività.
Nello spirito ecumenico, infine, la comunità di Vicenza è lieta d’ospitare nel ex-fabbricato scolastico la Chiesa Ortodossa Rumena per le sue celebrazioni. Le relazioni sono molto cordiali.

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