La capitale italiana della cultura è una città designata ogni anno dal Ministero della cultura e scelta da una commissione di sette esperti, nominata dallo stesso ministero. Per dodici mesi, la designata ha la possibilità di mettere in mostra la sua vita e il suo sviluppo culturale. Il progetto della capitale italiana della cultura è nato nel 2014 da un’idea dell’allora ministro per i beni e le attività culturali, Dario Franceschini, a seguito della proclamazione di Matera a Capitale europea della cultura 2019.
Lo sappiamo bene, Brescia con Bergamo è Capitale della cultura 2023. Dopo l’inaugurazione ufficiale di gennaio, le due città stanno celebrando un anno speciale con l’obiettivo di “valorizzare i beni culturali e paesaggistici” e di “migliorare i servizi rivolti ai turisti”.
“La città illuminata” è il titolo del Dossier Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023. Ed è la prima volta che Capitale italiana della Cultura non è una sola città, ma due che lavorano insieme.
Il Dossier si articola in quattro aree: cultura come cura (per una memoria condivisa e uno sguardo di speranza verso il futuro); città natura (per riflettere sul rapporto tra spazi urbani e spazi naturali, una delle grandi sfide per rendere le due città più verdi e sostenibili); città dei tesori nascosti (per ripensare, reinterpretare e riprogettare il rapporto con i patrimoni culturali di entrambi i territori); città che inventa (progetti che raccontano la grande capacità inventiva e realizzativa del reparto manifatturiero caratteristico di questi luoghi).
Nell’area Città dei tesori nascosti rientra perfettamente la chiesa di S. Cristo, gestita dai saveriani di Brescia. Sono tantissime le persone che stanno facendo visita a questo gioiello. Nei fine settimana il Touring Club organizza visite guidate, mentre durante la settimana gli stessi saveriani si prestano per accompagnare le persone interessate. P. Filippo Rota Martir ha curato una guida sintetica alla visita della chiesa “Alla scoperta di san Cristo”, tratto dal volume “San Cristo-Santissimo Corpo di Cristo”, opera del compianto p. Giuseppe Tanfoglio. Nella prefazione della guida, il sindaco Del Bono e il Presidente del Consiglio Comunale Roberto Cammarata hanno scritto: “Entrando nella chiesa, il visitatore è immediatamente catturato dalla grandiosità e dal fascino del ciclo di affreschi di Benedetto da Marone, una vera e propria storia illustrata della Salvezza; un impianto pittorico che, con ragione, ha fatto guadagnare a San Cristo il titolo di Cappella Sistina bresciana… I missionari Saveriani, che da oltre 60 anni gestiscono il convento hanno voluto così condividere con la città il loro amore per questo luogo tanto affascinante”.
Da studentessa-lavoratrice bresciana, sono rimasta piacevolmente sorpresa dagli eventi realizzati e organizzati in modo eccellente dai tanti lavoratori e volontari per presentare ai visitatori italiani e stranieri le potenzialità del nostro paese in modo affascinante, curioso e divertente.
Questo evento non solo ha dato modo di presentare la nostra città a chi non la conosceva, ma ha incoraggiato noi bresciani a dare il nostro meglio per la ripresa, anzi per la rinascita, dopo il dolore causato dalla terribile pandemia.