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Le impressioni dei visitatori

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Congratulazioni…- che bella iniziativa…rimuovere la statua della Madonna (di Lourdes) non c'entra nulla con la meraviglia circostante, il resto ok…- molto bella, ma si può fare meglio, il restauro naturalmente…- spettacolo i valori vanno conservati, che il restauro continui…- molto suggestivo, bella, ben ristrutturata…- molto da fare, ma vale la pena…- meglio far conoscere…- è da portare ai primi splendori…- splendida si continui a restaurare…- gruppo alpini: complimenti, bravi!…- alpini, pace, pace, pace…- alpino da Firenze ringrazia con ammirazione…- alpini di Garda: qui abbiamo dormito in otto persone…- gli alpini con voi. Buona pace a tutto il mondo ( si tratta del raduno nazionale degli alpini del maggio 2000)…- w gli alpini, grazie a loro ho visto questa favolosa chiesa…continuate nel restauro, stupendi affreschi, ma quanto costano!…

Ho bisogno di pace, silenzio, equilibrio e serenità, anche se solo per un attimo qui le ho trovate…- rimodernatela (sic!) al più presto bye bye…- la finite o no di restaurarla?…- grazie agli avi…- ottima acustica…- una bellezza nascosta, non si devono tralasciare certe bellezze…- ho pregato mons. Capretti per la mia missione…- ignoravo la presenza di questi stupendi affreschi…- grazie della pace che mi avete dato…- da Treviso: questo posto è bellissimo…la vita è una tempesta, fermati e pensa lentamente, spero tanto di ritornare, chissà magari con un'altra persona…da Milano a Brescia per veder tanto splendore, augurandomi di ritornare a vedere il tempio nel suo splendore …- vorrei che i miei ragazzi ammirassero questi gioielli…

La famille vit dans la lumière et la joie du Christ…prière pour les ames du purgatoire…- ama como si fueras a vivir eternamente, vive como si fueras a morir manana…- a para que serve la vida, si no es para darla ?…- Gracias dios por tanta belleza!!…- giornata da ricordare non ho parole, bravi, etereo, sorpresa…per artem ad Deum…- un tesoro nascosto…non pensavo fosse così bella…spero di poterla visitare ancora…- troppo bella, ma io sono confuso, auguri mamma...- qui c'è depressione nell'aria…sono commossa, oggi è stata la mia prima volta sui ponteggi…- preghiamo per nuovi operai e riofficiamola…- un bel esempio di naturalismo lombardo, ma i nomi dei frescanti dove si possono trovare? (senza contare questo sito internet, in chiesa ci sono fogli esplicativi in tre lingue!)…- si respira Cristo…- un attimo di amore e di pace, è troppo bella…camminando per le vie di Brescia abbiamo scoperto un tesoro…- bravi restauratori…- da Budapest: Visclat (che cosa è ?)…che sublime bellezza…

… non si contano le espressione generiche di ammirazione e stupore !

Anche in passato furono fatti apprezzamenti.

Il 3 Marzo 1580 nella Relazione di una visita apostolica conservata nell' Archivio Segreto Vaticano la chiesa è detta bella e ornata di pitture." Ecclesia Corporis Christi monasterij Fratum jesuatorum est consacrata, pulchra et picturis ornata".

Nella sua visita Apostolica il 2 novembre 1581 il card. Carlo Borromeo più che esprimere impressioni darà disposizioni per modificare l' interno della chiesa secondo i nuovi orientamenti tridentini.

Del 9 novembre 1605 è la lettera di un storico poeta antiquario di Padova Lorenzo Pignoria indirizzata a Paolo Gualdo di nobile famiglia vicentina arciprete del Duomo di Padova. Egli scrive: " Per dare qualche nova dello stare e travagliare nostro siamo nel Monastero dei P.P. Gesuati…Il sito è tanto ameno ed Arcadico, per così dire, che a me pare di essere traslatato nell' amenissima di Tessaglia e in Valclusa a sentire l' aura rumoreggiante per le frondi far a prova con Eco garrula conservatrice degli antichi amori, di ripetere il nome di colui che portò la cetra dove non salirono le trombe …"

Il podestà di Brescia Giovanni da Lezze nel Catastico bresciano (1609-1610) la definisce "meraviglioso tempio" . Allora la si riteneva edificata sul posto dedicato al dio Saturno.

Nel 1620 Ottavio Rossi attribuisce gli affreschi a fra' Benedetto da Marone che è lo zio di Pietro da Marone. E' uno dei pochi a precisare il giusto rapporto di parentela.

Il Bernardino Faino 1658 la dice "assai bela, dipinta tutta et parimente il coro et facciata…con qualche diligenza. A prima vista vedremo dipinta la facciata di questa Chiesa, di non ingrata maniera, quando si potesse discernere, ma essendo troppo lacerata dal tempo…". Degne di nota sono la cappella del Bagnadore, la pala dell' altare maggiore e il Mausoleo Martinengo.

Scrive il pittore F. Paglia nel suo Il giardino della pittura del 1675 : " Se non che girando lo sguardo vedremo invece di razzi li ornamenti di infinite figure colorite a colla… le quali furono dipinte da un frate delle aque". Altrove dice "dipinta di non ingrata maniera" e deplora lo stato di cattiva conservazione della facciata " dipinta di non ingrata maniera". Si stupisce davanti alla magnificenza del mausoleo Martinengo e attribuisce al Bagnadore le tre tele e le sibille della cupola nella cappella di centro, mentre rimpiange la scomparsa della pala di altare attribuita ad un Ieronimo Serijni ? identificato con il Romanino. Egli giudica lo stile piacevole, anche se immaturo e privo di solida formazione.

Nel 1700 l' Averoldo giudica l' opera pittorica del Marone, definito nipote (sic!) di Pietro, dipinta " con certa bizzarra maniera". A ragione lo definisce frate delle acque.

Nel 1747 il Maccarinelli attribuisce a fra' Benedetto anche gli affreschi del Chiostro, e cita le altre tele.

Nel 1800 la guida della città del Brognoli come quella del Sala indugia nella descrizione entusiastica del Mausoleo Martinengo.

Il Meyer nel 1897 mostra di apprezzare l' apparato scultoreo del portale datandolo al 1470 e del Mausoleo Martinengo comparato con la Chiesa dei Miracoli, dove riconosce la mano del Lamberti.

E' del 1927 lo studio storico e artistico preciso del Fe' d' Ostiani, che rimane ancor oggi fondamentale seguito da quello metodico di P. Guerrini il quale cita Lattanzio Gambara e i fratelli Campi per gli affreschi dell' endonartece.

Nel 1939 il Morassi annota nei dettagli la estesa decorazione dell'esterno e ci dice che la facciata doveva essere interamente dipinta, ma per lui lo stile del Marone definito gesuita anziché gesuata è privo di originalità e di valore. Accetta l' attribuzione a fra' Benedetto perché in passato tutti l' hanno sostenuto e fa il nome di Pietro da Cemmo per due affreschi dell' arco trionfale.

Il Panazza nel 1963 per primo fa il nome di fra' Gerolamo da Brescia carmelitano per i due affreschi ritenuti del Da Cemmo e fa raffronti con la pieve delle Mitria.

Il Begni Redona descrive l' artista fra' Benedetto da inizi del Romanino in un manierismo sovraccarico.

Del 1974 è lo studio di Luciano Anelli sulla cappella del S. Cuore, quella del Bagnadore, la cui costruzione viene anticipata al 1600 ed risulta ornata con tele già eseguite nel 1580, poi collocate in sede.

Il monaco benedettino Dufner autore di una Storia dei Gesuati in tedesco del 1975 apprezza lo stile del Gesuata e la capacità di creare una atmosfera di contemplazione e di religiosa meditazione. Sottolinea inoltre la caratteristica che distingue il convento di Brescia, quella di conservare la più completa espressione della spiritualità dei Gesuati.

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