Ricordando e celebrando p. Giacomo Spagnolo
Il 22 marzo 1978 moriva il saveriano P. Giacomo Spagnolo, fondatore - insieme a Madre Celestina Bottego - delle Missionarie di Maria (Saveriane).
Giacomo Spagnolo, primogenito di nove figli, nasce a Rotzo (Vicenza), il 31 gennaio 1912. Gli anni della fanciullezza sono segnati dall’esperienza dolorosa della prima guerra mondiale. I genitori, sostenuti da una fede semplice e vissuta, educano i figli in un clima profondamente cristiano.
A 11 anni, Giacomo entra nell'Istituto Saveriano di Vicenza. Ha tutto per riuscire nella vita religiosa-missionaria: un’intelligenza acuta, un’intensa vita spirituale, il largo sorriso e la signorilità del tratto. Emette la prima professione religiosa nella Casa Madre di Parma il 30 agosto 1928.
Durante gli anni del liceo e della teologia accusa disturbi di salute per i quali è inviato alcuni mesi al paese natale, per respirare l'aria pura dei suoi monti. Nel 1933 è nella scuola apostolica di Poggio S. Marcello (AN), dove il clima sembra più salubre che a Parma. Qui si prepara alla professione perpetua e all'ordinazione, che aspetta come un grande dono del Signore, temendone il rinvio per i problemi di salute. Sono conservate alcune lettere da lui inviate al Superiore Generale, dove esprime desideri, timori, intuizioni.
Così scrive al Superiore Generale dell’epoca, P. Amatore Dagnino:
“Quello che mi sforzo di far sempre è di rinforzare la mia volontà nel servizio di Dio e di abbandonare il mio nulla nelle sue mani perché faccia Lui. Il sacerdote ed il missionario devono fare delle grandi cose, quali sono inerenti al loro ministero, ed appunto per questo mi pare che si richieda in essi la conoscenza del proprio nulla e l'abbandono completo in Chi, attraverso di essi, deve operare. Infatti è solo per mezzo di chi gli riconosce tutto il suo essere che Dio opera le grandi cose, come vediamo nelle vite dei santi e come tanto divinamente ha cantato la Madonna nel Magnificat...”
In queste righe si riconoscono, in embrione, i tratti che caratterizzeranno la spiritualità missionaria della Congregazione che nascerà alcuni anni dopo:
- la fede viva, legata alla consapevolezza dell’iniziativa del Signore Gesù;
- il senso della propria inadeguatezza;
- l’abbandono fiducioso nelle mani di Dio, che opera attraverso il nulla della creatura;
- la tenera devozione a Maria.
Nel 1934 è ordinato sacerdote. Fedele a una promessa fatta alla Madonna, comincia a firmarsi col nome di Giacomo Maria. Dopo l'ordinazione, frequenta a Roma, con esiti brillanti, la facoltà di Missiologia presso l'Università Urbaniana. Poi per un anno è costretto a sospendere gli studi, perché chiamato a Parma come insegnante al liceo.
Nel 1938 consegue la laurea in Missiologia con una tesi sull'opera "De vocatione omnium gentium" di S. Prospero d'Aquitania e all'inizio del 1939 è nominato vice-rettore ed insegnante nella casa di Poggio S. Marcello. Per problemi di salute, terminato l'anno scolastico 1939-40, P. Giacomo passa a Parma, dove insegna al liceo saveriano e frequenta la facoltà di ingegneria presso l'Università di quella città.
Concluso il primo biennio, nel 1942, si iscrive all'Università di Bologna per il secondo. E' in questo periodo che viene a conoscenza del desiderio, rimasto irrealizzato, di Mons. Conforti di fondare una Congregazione che fosse il ramo femminile dei Missionari Saveriani, e comincia ad interessarsi alla cosa.
Nel mese di agosto del 1943 è nominato rettore di Parma e non può terminare gli studi di ingegneria.
Siamo nel periodo difficile della seconda guerra mondiale. Dopo i bombardamenti dell'aprile e maggio del '44, gli studenti teologi si trasferiscono, con P. Giacomo, nella casa di Capriglio, sull'Appennino parmense.
E’ in questo periodo, proprio a Capriglio che, il 24 maggio 1944, P. Giacomo ottiene il consenso della signorina Celestina Bottego (ora Venerabile) a collaborare alla fondazione delle Missionarie di Maria.
Per Pasqua, P. Giacomo le ha inviato una cartolina raffigurante il Crocifisso del Velasquez, dietro alla quale ha scritto una sola parola, "Tutto!", che, secondo le stesse parole di P. Spagnolo,
"voleva esprimere la completezza della donazione di Gesù e la sua attesa di un dono totalitario da parte della creatura. Essa [Celestina] comprese...".
Il 2 luglio del '44, il Padre e i teologi vengono deportati nel campo di concentramento di Bibbiano (Reggio Emilia), dove, fortunatamente, restano solo pochi giorni.
Finita la guerra, per p. Giacomo aumentano gli impegni.
Oltre l'incarico di rettore, nel settembre 1946 riceve quello di Consultore Generale dell'Istituto e di Prefetto degli studi. Tale accumulo di compiti lo costringe un anno dopo a presentare le dimissioni da rettore. Viene rilevato da questo incarico e può dedicare più tempo ad accompagnare le Missionarie di Maria nella fase della progressiva crescita numerica. Aiuta la Madre Celestina Bottego nella formazione delle giovani e nell’organizzazione dell’opera e prepara il primo testo delle Costituzioni. Insieme alla testimonianza di adesione al piano di Dio, P. Spagnolo ha tracciato le linee della spiritualità missionaria della nuova Congregazione.
Il motto scelto, "Padre nostro, venga presto il tuo Regno per Maria!",
esprime l'ansia che ha animato l'esistenza del Fondatore e della Fondatrice e sintetizza il programma di vita da loro tracciato.
P. Giacomo ha sempre ritenuto la fondazione delle Missionarie di Maria come l’attuazione postuma di un desiderio di San Guido Maria Conforti e il Capitolo generale dei Saveriani del 1951 riconosce nella Società Missionaria di Maria il ramo femminile della "Pia Società Saveriana".
In qualità di Consultore Generale e Prefetto degli Studi, gli interventi di P. Spagnolo sono sempre in tono positivo, chiari, improntati a spirito di comprensione, di incoraggiamento e di stimolo a fondarsi su motivazioni di fede. Nelle visite ai confratelli in missione raccomanda l’adattamento alla mentalità del luogo, circa il modo di vestire, e l’uso della lingua locale anche in casa, “l’unione della carità misericordiosa dei Superiori verso i sudditi e di questi verso i Superiori”.
Nel Capitolo generale del 1956 viene riconfermato Consultore Generale per altri dieci anni e nominato Prefetto della Disciplina e della Pietà. Organizza incontri per gli Educatori Saveriani e ne sollecita la attiva partecipazione. Tiene a un clima educativo improntato alla serenità, all’apertura, alla fiducia, un’educazione tesa allo sviluppo totale dei ragazzi.
Nello stesso anno, a P. Spagnolo viene affidato di nuovo l'incarico di rettore della Teologia, incarico che mantiene fino a settembre 1958. Cinque anni dopo P. Giacomo è nominato Delegato per le Scuole Apostoliche d'Italia. Oberato di impegni, pur facendo presenti le sue difficoltà, accetta il nuovo compito con l’obbedienza che lo contraddistingue e si mette subito al lavoro. Si impegna per una formazione che aiuti ad integrare valori umani e soprannaturali, attuata in un clima di libertà e di serenità, sulla base di solide convinzioni.
Nel 1968, rendendosi conto che il servizio di Delegato non può essere compatibile con altri impegni, chiede e ottiene di essere esonerato dall'incarico.
Da quel momento si dedica a tempo pieno alle Missionarie di Maria. Nell’aprile del '76, dopo un anno di visite alle comunità che sono sorte frattanto in Brasile, negli Stati Uniti e nel Messico (oltre che in Giappone, Congo e Burundi), il Padre accusa disturbi che rivelano la presenza di un tumore incurabile ai polmoni. Riceve la notizia con la calma e la fede che gli sono abituali: "Dio ha dato, Dio ha tolto: è sempre amabile la volontà di Dio". Affronta gli ultimi mesi di vita con l’atteggiamento evocato dal salmo 131, che lui tanto amava: "Io sono tranquillo e sereno come un bambino svezzato in braccio a sua madre".
Il Padre vive intensamente il mistero pasquale che è diventato il centro della sua spiritualità.
L'ultima lettera circolare che scrive alle sue “figlie” missionarie per la Pasqua del '78, è tutta un inno alla gioia pasquale e muore proprio il mercoledì della Settimana Santa, 22 marzo 1978, a soli 66 anni. Consuma così la sua offerta, raggiungendo il vertice dell'abbandono alla volontà di Dio, cercata ed amata durante tutta la vita.
Vi invitiamo...
I Missionari Saveriani e le Missionarie di Maria invitano tutti a partecipare alla S. Messa in suffragio di P. Giacomo Spagnolo che sarà celebrata
-
nel Santuario San Guido Maria Conforti (Via San Martino, 8 – Parma)
-
domenica 18 marzo alle 10.00.
Per chi volesse conoscere meglio la figura di P. Giacomo Spagnolo:
- MARIA DE GIORGI, Padre Giacomo Spagnolo, fondatore delle missionarie di Maria-Saveriane, EMI, Bologna 2009
- Contattare la Casa Madre delle Missionarie di Maria - Saveriane: Via Omero 4 - 43.123 Parma; Tel. 0521-493.841 - www.saveriane.it