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p. D'Elia, tarantino doc, torna in Giappone

Stefano Coronese

p. D'Elia, tarantino doc, torna in Giappone

Oggi - 28/08/2018 - rientra in Giappone P. Giovanni D’Elia alla fine delle vacanze in Italia. Abbiamo chiesto di raccontarci la sua esperienza di questi sedici anni in Estremo Oriente. Ma anche qualcosa di sé, perché i concittadini possano conoscere un tarentino doc, anche se schivo e riservato, che rappresenta Taranto Missionaria, sulle orme di P. Vincenzo Di Napoli, nelle isole dei bonzi e dello shiatsu.


          Mi chiamo Giovanni D’Elia e sono nato 48 anni fa a Taranto. I miei genitori si chiamano Umberto e Serafina. Ho una sorella maggiore, Patrizia, e un fratello maggiore, Stefano. Fin da piccolo ho frequentato la parrocchia della Concattedrale di Taranto dove i miei genitori erano catechisti. In parrocchia ho fatto per molti anni il ministrante alla messa. Successivamente sono stato attivo nel mondo del volontariato, soprattutto con la Caritas con l’allora direttore Stefano Leogrande. Negli anni ottanta ho avuto la fortuna di conoscere i padri Saveriani durante dei campi di lavoro della Caritas che si facevano nella diocesi. Grazie a questa conoscenza, ho potuto aprire gli occhi alla realtà più vasta del mondo. Ho approfondito la problematica della missione e mi sono sentito attirato dentro in maniera naturale.

A volte non serve fare programmi, ma solo ascoltare il proprio cuore, e non quello che la gente o la società ti suggerisce.

Infatti ogggigiorno si corre troppo il rischio di ascoltare tutti e tutto, grazie ai nuovi mezzi di comunicazione, e poco se stessi e Dio.

Anche la scelta di entrare nei Saveriani per me è stata molto naturale: è quello che Dio mi ha messo di fronte. Diciamo che non sono io ad aver scelto i Saveriani, ma è Dio che me li ha mandati da scegliere. Sottolineo che questo non è fatalismo o destino, ma solo saper aprire gli occhi al progetto di Dio su di te.

Nei Saveriani sono entrato nel settembre del 1993. Ho fatto due anni di postulato a Desio, vicino Milano, poi due anni di noviziato ad Ancona. Ho emesso la professione religiosa il 31 agosto del 1997 al Castello di san Francesco Saverio in Spagna. Nel settembre dello stesso anno sono partito per la teologia internazionale di Manila, nelle Filippine. Sono rimasto 5 anni lì per gli studi teologici. Terminati i quali, sono stato ordinato a Taranto il 19 ottobre del 2002 in occasione della veglia per la giornata missionaria mondiale.

scuola p.delia giapponeSubito dopo l’ordinazione, 16 anni fa, sono arrivato in Giappone. Dopo lo studio della lingua, studi academici per l’inserimento nel mondo della scuola e le prime esperienze nella pastorale missionaria, sono diventato parroco della chiesa di San Paolo in Amagasaki, vicino Osaka 9 anni fa. Subito dopo è iniziata anche la mia esperienza nel mondo della scuola. Infatti, insegno religione alle ragazze dell’ultimo anno delle superiori alla scuola di Maria Ausiliatrice tenuta dalle suore salesiane. Inoltre, dall’anno scorso, insegno religione sempre alle ragazze di un altra scuola superiore sempre gestita da suore, ma queste di un ordine locale giapponese.

I miei piani per il futuro sono molto semplici.

Prima di tutto l’anno prossimo incominceranno i lavori per la nuova chiesa di san Paolo. Per certi versi non è semplice costruire una chiesa nuova vedendo la crisi economica che colpisce anche il Giappone, ma, ringraziando Dio, non sono io come missionario, come parroco a guidare la costruzione, ma è l’intera comunità parrochiale. Anzi, grazie alla costruzione della chiesa, la comunità parrocchiale si è molto unita. Si può dire che siamo diventati un cuor solo e un’anima sola. A volte dico scherzando che, una volta costruita la chiesa, dovremmo distrugerla e ricostruirla ancora, perchè così rimarremmo sicuramente uniti. Insomma, la ricostruzione fisica della chiesa a comportato anche una crescità comunitaria eccezionale. Ovviamente una volta completata la costruzione, dovrò spostarmi. Ma questo è proprio il carisma missionario: pronti a ripartire da zero.

L’altro obbiettivo per il futuro è continuare nell’insegnamento della religione nelle superiori.

Nelle nostre scuole cristiane in Giappone, normalmente il 99% degli studenti, inclusi i loro genitori, sono non-cristiani. Quindi il lavoro nel mondo della scuola è senza dubbio una grande occasione di primo annuncio, di trasmettere e far apprezzare i valori evangelici, di far conoscere il Signore nostro Gesù Cristo a tutti, come soleva invocare il nostro santo fondatore, Guido Maria Conforti.

In conclusione, mi sento contentissimo di essere in Giappone e poter essere servo della missione Ad Gentes attraverso la famiglia saveriana.

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