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PER CERCARE DI CAPIRE L’INCOMPRENSIBILE

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Piste di riflessione sul massacro spietato delle 3 saveriane a Bujumbura, il 7-8 settembre 2014.

CHI È STATO?

Se lo sapessi/sapessimo…! Il colpo è stato talmente secco, improvviso, misterioso, bestiale … da lasciare tutti inebetiti. Non fermiamoci comunque a credere troppo alle prime  rapide, troppo facili e ‘interessate’, risposte della polizia, … che alla prima occasione rischia di farsi linciare in mano (o imprudenza… calcolata?!) da una massa giustamente rivoltata il presunto, unico, secondo la polizia, ‘reo confesso’! Per cui, giustamente, D. G. su Fides del 10.9.’14, afferma “non crediamo alla pista indicata dalla polizia”…

Cerchiamo di precisare invece alcuni particolari:

- Anche l’esecuzione fosse opera di un solo individuo, il piano spietato era talmente preciso, diabolicamente ben preparato, con ‘precauzioni’ talmente ‘previdenti’ che il duplice massacro non può essere stato concepito e attuato da un individuo solo né tanto meno da ‘un balordo’ : cfr la chiave (doppiata?), il grande coltello affilatissimo, il boia rapido, silenzioso, ‘espertissimo’, i tempi scelti (durante il riposo delle due, mentre le altre sono assenti e nel vuoto dell’attesa dell’arrivo delle Sorelle da PR, ecc. E poi, soprattutto, ‘il ritorno’ nella notte sul luogo del delitto, per continuare come se nulla fosse la carneficina!

- La ‘motivazione’ che il ‘reo confesso’ avrebbe dato alla polizia, rifacendosi cioè ad un preteso litigio sulla proprietà del terreno in cui è sorta la casa delle Sorelle, non sta né in cielo né in terra. Il complesso della missione di  Kamenge, che comprende oltre alla casa delle sorelle, anche quella dei padri, la chiesa, le opere parrocchiali, ecc. è là da più di 15 anni, e non c’è stata mai finora nessuna lamentela o contestazione del genere, dicono i padri.

- Anche la versione sulle modalità del massacro, data con crudezza fin dall’inizio e confermata poi testardamente alla stampa dalla polizia, nonostante le smentite ripetute dei nostri testimoni, annunciando con clamore che le sorelle erano state violentate prima di essere sgozzate, è falsa! E dunque infirma ulteriormente anche il resto della versione della polizia. Sembra poi, per es., che il famoso ‘reo confesso’ abbia ‘confessato spontaneamente’ vari particolari che … la pulizia aveva appena appreso dai nostri (come quello sulla camicia del primo intruso, ecc.)! 

Ma facciamo allora almeno delle ipotesi, che altri possano approfondire o smentire: CHI E’ STATO?
Andiamo per esclusione …

- Non può esser stato dunque un semplice ‘balordo’, tanto il piano era lucidamente luciferino, preciso, sadico, premeditato, con la macabra enorme appendice del ritorno in piena notte per completare il massacro, il tutto non certo programmabile ‘a caso’ o ‘a caldo’ da un ‘balordo’!

- Non può esser stato una vendetta privata di un lupo solitario, dato che non si conosce nessun ‘nemico giurato’ delle saveriane. E in ogni caso, ‘i fatti’ presuppongono non tanto un abisso impensabile di rancore represso, ma piuttosto ‘una gratuità’ e una freddezza di programmazione, con delle indispensabili connivenze possibili solo al plurale, comunque un piano impensabile da eseguire da una persona sola, per di più emotivamente scossa.

- Non può esser stato nemmeno “una rapina a mano armata, finita tragicamente” come qualche giornale, con grande fantasia, ha scritto in Italia: infatti, nella doppia ‘visita’ non è stato asportato nulla, ne soldi, né telefonini, né altro, che pur era in vista... E le armi erano solo un coltellaccio e un sasso.

Si potrebbe forse continuare con qualche altra ipotesi. Ma è impossibile, credo, procedere molto avanti su questa strada. Poniamoci allora, invece, un’altra domanda:

A CHI DAVANO FASTIDIO LE TRE SORELLE?

Non certo alla gente semplice di Bujumbura-Kamenge, specialmente ai poveri, malati… dei quartieri, che esse visitavano regolarmente… La controprova si è avuta con la spontanea minacciosa folla che si è radunata con bastoni e grida, pronta a vendicare le Sorelle, appena sparsasi la notizia che era stato trovato l’assassino. E ancor meglio con la grande assemblea commossa e orante che ha accompagnato le Sorelle nella celebrazione dei funerali al Monte Sion a Bujumbura mercoledì mattina.

Non sembra che potessero dar fastidio nemmeno alle autorità civili o politiche, o militari, ecc. dato che, pur nella situazione di nuovo assai tesa attualmente, e pur avendo le tre Sorelle la ‘parola schietta’, non sembra che si siano mai esplicitamente immischiate nella politica partitica spicciola, tanto meno in alto loco…

Per gli stessi motivi non si vede come le Sorelle potessero aver dato fastidio nemmeno all’opposizione politica né si vede che interesse essa potesse ricavare per porre in essere una faccenda simile.

La stessa ribellione armata, che sta agitando di nuovo pericolosamente il Burundi, finora non ha mai toccato la ‘chiesa’, e ancor meno i missionari, e ancor meno i missionari/e saveriani/e … E anche per lei, non si vede proprio in che cosa avrebbe potuto giovarle un simile massacro di missionarie anziane e straniere.

Non vedo quindi davvero a chi potessero dar fastidio le saveriane, non solo a Kamenge-Bujumbura, ma in tutto il Burundi. Questo è davvero un colpo talmente grosso che non so se mirava a scuotere anche il Burundi, ma certo voleva andare ben al di là del piccolo Burundi.

ALLORA?

Il mistero quindi, date anche le circostanze incredibili e i modi al limite dell’assurdo, rimane totale. Ma, se vogliamo avanzare, facciamo almeno un’ipotesi di terzo grado, cercando di basarci ancora il più possibile sui fatti:

- Il massacro ha mostrato all’evidenza (cfr il ‘breve rapporto’ di p. M.Pulcini del 7-8. 9.’14) una catena di gesti surreali che sembrano assolutamente ‘gratuiti’, estremamente violenti,  macabri e disumani, ma premeditati e destinati ad avere una grande risonanza internazionale… A me sembra evidente che tanta ferocia, così spietata e gratuita, soprattutto verso delle missionarie, per di più anziane, non è ‘normale’, non è ‘africana’!

- Domanda: che sia allora un’imitazione spontanea, ‘copia e incolla’ perfetta, di quanto purtroppo televisioni e internet, ecc. ci stanno  mostrando fino alla nausea di come e quanto l’uomo è capace di regressione al bestiale, specialmente nei gruppi accecati dal fanatismo pseudo religioso, che si diffondono nel mondo come la gramigna?

- Oppure si tratta di un vero e proprio ‘battesimo di sangue’ di una piccola cellula terrorista in loco che, ‘su incarico-prova’ o per auto-candidatura, ha voluto mostrare di essere… all’altezza di compiere, anche nel piccolo Burundi, dei gesti bestiali, assolutamente ‘gratuiti’, estremamente violenti, macabri e disumani, perfettamente programmati e destinati ad avere una grande risonanza internazionale (cfr la scelta di massacrare ben tre suore-missionarie bianche anziane, in Africa)?

Al momento, non vedo altre piste ‘ragionevoli’… ma forse ne emergeranno altre.

Certo però, come sono ‘coraggiosi’ questi nuovi superuomini a scegliersi come bersaglio innocente e inconsapevole delle loro ‘gesta eroiche’ delle donne anziane e malate, delle suore missionarie, inermi e sole, … mentre dormono!!!

MA COSA VORRA’ DIRE, A NOI SX, IL SIGNORE?

Ecco invece, al di là di tutte le ipotesi di ricerca da FBI, la domanda certamente più importante, per noi che restiamo. C’è stato un avvenimento tragico, sbalorditivo.  Che cosa vorrà dire lo Spirito a noi missionari/e saveriani/e e alla chiesa del Burundi-Congo… e alla chiesa tutta di papa Francesco, attraverso questo ‘segno’ così cupo, improvviso e indecifrabile?

Io davvero, non lo so. Ma credo che, almeno noi saveriani del Congo-Burundi, dovremmo proprio metterci insieme per discernere nella fede ‘il senso’ di questo apparentemente ‘terribile segno’ di Dio, nell’oggi e nel cuore della nostra missione. Per cui io mi taccio, sperando che si possa davvero proseguire insieme questo necessario e urgente discernimento.

Ma, per favore, siamo sinceri, e non facciamo i furbi, prendendo delle facili scorciatoie. Perché, siamo onesti: se il Signore avesse voluto dirci: “Bene! Bravi! Continuate così!”… ci avrebbe dato una carezza, e non tre colpi bassi sullo stomaco. Mi pare quindi evidente che voglia dirci qualcosa d’altro, e di ben differente, con questo strattone rude, sgarbato, molto forte!

‘Qualcosa’ di molto urgente e importante, ma che dobbiamo cercare di capire, e presto, insieme.

Nel ricordo di Bernardetta, Lucia e Olga, martiri del Signore in Burundi, cordialmente,

  • ANTONIO TRETTEL.
  • Bukavu, 12 settembre 2014.


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