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Celebrare la Pasqua è sempre un evento. La Veglia di Pasqua è sempre vissuta con commozione e l’azione di Dio è visibile. Il 26 marzo, anche quest’anno nella chiesa universitaria ISP (Istituto Superiore di Pedagogia) a Bukavu, abbiamo avuto battesimi, cresime e prime comunioni (31).

Sono studenti, che hanno fatto una scelta e una preparazione, con la consapevolezza di persone adulte.

Tra loro Ruffin Chira, studente di legge, nel secondo anno di licenza. Alla fine della celebrazione ha dato la sua testimonianza davanti a tutta l’assemblea. L’ho tradotta in italiano per voi.  

  • GIUSEPPE DOVIGO, Missionario saveriano.

“Sono Ruphin Chira, ma mi chiamano anche con il nome di Eliel.

Vorrei ringraziare voi tutti qui presenti, in particolare il padre cappellano e tutto il gruppo di catechisti che dedicano il loro tempo prezioso alla nostra istruzione…

Sono entusiasta di fare ormai parte della famiglia cristiana e di entrare nel numero dei figli di Dio.

Sono figlio di una famiglia laica. I miei genitori hanno lasciato a me e ai miei fratelli la libertà di scegliere la propria fede. Sono il primogenito e ho preso il tempo necessario, 24 anni, per orientare la mia fede…

Vivevo come un ateo nelle varie circostanze difficili della vita. Mi chiedevo il perché di tanto male, e se Dio fosse veramente Padre e se fosse tutto vero quello che si racconta della Trinità. In pratica, conducevo una vita piuttosto mondana.

E venne un giorno che un amico, compagno d’Università e che è qui presente, è venuto a parlarmi della Parola di Dio e mi diceva che la mia vita sarebbe stata più bella con la fede in Cristo. Devo confessare che il suo intervento mi ha fatto sentire paura e stizza. Che diritto ha lui di sapere se io vivo bene o male? Egli ha aggiunto poi che nella nostra cappellania si organizza la catechesi in preparazione del battesimo e che potevo inscrivermi.

Ho risposto che potevo essere d’accordo, ma che in realtà non ne ero convinto e che non ci sarei andato.

Il mio amico mi spinse a farlo, anzi di sua iniziativa, mi ha iscritto, prima ancora d’avere il mio consenso. Allora mi sono detto: “La cosa diventa seria”. Così, perplesso, ho iniziato la catechesi. Il cappellano è venuto e mi ha consegnato un libretto, intitolato Youcat (Il catechismo per i giovani). Devo confessare che leggendo questo libro, ero commosso e che le lacrime mi scendevano dagli occhi. Dall’inizio alla fine parlava alla mia vita. Era quello che cercavo. Era la mia storia.

Mi ha ispirato molto, mi ha fatto crescere nella fede e decidere di seguire le istruzioni con entusiasmo e simpatia, fino a diventare discepolo di Gesù. 

I sacramenti (battesimo, cresima ed eucarestia), che ho appena ricevuto, hanno cambiato la mia vita: lascio dietro di me tutto il peso di un passato senza senso e inizio ora una nuova storia. Grazie e che Dio vi benedica!”.

  • RUPHIN CHIRA.
  • Bukavu, 26 marzo 2016.


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