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Quattro neo diaconi saveriani, Teologia di Parma

Quattro neo diaconi saveriani, Teologia di Parma
Da sinistra a destra: Diaconi Pandri, Tresor, Ivanildo e Hotman.

Quattro come i quattro punti cardinali, quindi l’universalità geografica. I quattro confratelli, oltre all’essere saveriani, nonostante le distanze geografiche e culturali, hanno un altro punto in comune, tutti e quattro vengono da tre paesi diversi tutti e tre paesi sono attraversati dalla linea equatoriale, una  linea immaginaria che divide la Terra in due emisferi, dall’Amazzonia, in Brasile, all’Indonesia percorrendo la Repubblica Democratica del Congo.

Grande è stata la gioia che ha caratterizzato la comunità dello studentato teologico internazionale di Parma.

Infatti,  essa ha convalidato l’accesso al ministero del diaconato di quattro dei suoi membri che, dopo avere pronunciato solennemente la loro professione perpetua scorso 5 novembre, sono stati ordinati diaconi. Tutta la comunità si è impegnata per un bell’esito di questa giornata in sé unica.

La messa cantata in varie lingue delle missioni saveriane e che è durata solo un paio di ore è stata presieduta dal neovescovo saveriano di Makeni in Sierra Leone, padre Natale Paganelli e concelebrata da vari sacerdoti della diocesi di Parma e i confratelli saveriani residenti a Parma e provenienti da varie comunità saveriane dell’Italia. Oltre alla gente di Parma, la celebrazione ha visto la partecipazione di tanta gente che veniva da quattro angoli d’Itali: da Udine a Taranto, e da Genova ad Ancona, ha fatto ritmare il Santuario San Conforti in più della bellezza dei colori che vi scintillavano.

Per cominciare l’omelia, padre Natale, il presidente della celebrazione ha espresso il suo stupore per il fatto che nessuno dei quattro abbia scelto la missione della Sierra Leone promettendo di convincere i superiori a non prendere in considerazione i desideri, o meglio la scelta propostagli dai quattro come terra di missione, solo una battuta, dopo di che  ha fatto due brevi riflessioni, la prima, costituita dal commento sulla la parola di Dio, la cui è venuta su Giovanni Battista, il quale, per molti anni, l’aveva meditata nel deserto e adesso l’annuncia pubblicamente.

Il Battista trovava la forza dell’annuncio nella coerenza della sua vita.

Nella seconda riflessione padre Natale  ha parlato della diaconia, cioè il servizio che si deve compiere con umiltà e semplicità, nella coerenza della vita e poi ha invitato i diaconi a essere misericordiosi e caritatevoli verso tutti. La misericordia è una realtà che non possiamo né vivere, né condividere senza averne fatto l’esperienza prima.

Non possiamo essere misericordiosi nei confronti dei fratelli escludendo l’esperienza della misericordia di Dio per noi.

Alla fine della sua omelia padre Natale ha fatto una spinta, circa animazione vocazionale, a tutti i giovani presenti alla celebrazione proponendo loro di riflettere sulla loro vita facendo scelte che contribuiscano alla loro crescita integrale. E nella stessa atmosfera di festa e di animazione missionaria e vocazionale, uno dei neodiaconi ha preso la parola per ringraziare tutti coloro che li hanno sostenuti durante gli anni della loro formazione di base: formatori, confratelli, parroci delle parrocchie dove hanno svolto il loro apostolato, amici, amiche, bene fattori,…

Questa è più o meno la descrizione dell’atmosfera del 6 dicembre 2015, un giorno immemorabile per il confratelli e tutta la grande famiglia saveriana.

Vi auguro tutti ogni bene!

  • Serge Kabalama SX.

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Pubblicato
20 Agosto 2017
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