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Animazione Missionaria e Vocazionale

Desio (MB)


  • Via Don Milani, 2 20832 Desio MB

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  • desio@saveriani.it
  • C/C Postale: 00358200
  • IBAN: IT 71F06230 33100 000046222194 (Cariparma Credit Agricole, Desio)
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Presentazione

La nostra casa vuole dunque essere “spazio aperto” di condivisione con la famiglia saveriana, composta dai missionari saveriani, dalle missionarie saveriane e dai laici saveriani. Insieme incroceremo cammini di vita alla luce di Cristo con un grande desiderio di felicità e di pace.

Cdesio celebrazionei rispecchieremo in tanti popoli con i loro volti, le loro storie e con le sfide come la pace, la giustizia, il dialogo interreligioso e interculturale, la salvaguardia del creato.

Qui, dall’inizio alla fine, la missione è intesa come incontro tra persone in Cristo che, secondo continenti, modalità e tempi diversi, suscita sfide, accende il cuore di desideri e porta a formulare progetti.

Offriamo, dunque, strumenti di animazione, itinerari e proposte di formazione, incontri di Spiritualità alla luce del Vangelo, l’ascolto di testimoni, di missionari che hanno già fatto la loro scelta di vita accanto agli ultimi del mondo.

Insieme, ci collegheremo con tante persone già impegnate nella diffusione del Vangelo e anche noi potremo scoprire cammini per farlo a partire dal nostro territorio, dal nostro ambiente lavorativo, scolastico o universitario, per essere anche noi proiettati verso gli altri… “fino agli estremi confini della terra!

Monumento dedicato a P. Andrea Galvan a Desio

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A Desio, nella parrocchia s. Pio X, è stato eretto un monumento dedicato al padre Andrea Galvan. Paola Farina, giornalista e amica dei saveriani ha scritto un articolo che vi proponiamo: 

Il quartiere Spaccone ha il suo monumento a padre Andrea Galvan.

L'opera, voluta, finanziata e realizzata dai volontari del comitato di quartiere, è stata inaugurata sabato mattina. Per l'occasione, sono arrivati dal Veneto i parenti del missionario saveriano che negli anni '50 e 60 ha prestato il suo servizio nel quartiere periferico della città, sempre più popolato da immigrati provenienti dal Veneto, dalla Sicilia e dalla Calabria. «Arrivava sempre a bordo della sua Fiat Topolino, celebrava la messa e poi si fermava a parlare con tutti - ricorda Gianni Bona, uno dei promotori dell'iniziativa - Aveva gesti affettuosi per ciascuno, sapeva anche scherzare e stare vicino alla gente». Chi allora era bambino, ricorda le serate trascorse a giocare a tombola e il lancio delle noci.

«Questa semplice opera - afferma Bona - è il dono che offriamo a padre Andrea per ringraziarlo di essere stato accanto a noi, per le parole di conforto, le visite ai malati, la tombola e il lancio delle noci con i bambini dopo il rosario. Padre Andrea ci faceva felici con i regali che raccoglieva tra la sua gente e noi gli facciamo ora il nostro regalo, con l'aiuto, ancora una volta, della sua gente» .

Il monumento è frutto di un lungo lavoro di un gruppo nato spontaneamente, che si è definito "il gruppo degli amici di padre Andrea".

Sorge in un piccolo spazio verde concesso dal comune, vicino al parco Ambrogio Mauri, tra le vie Majorana e Romagna. I promotori per mesi hanno raccolto fondi, bussando di casa in casa. E poi hanno realizzato l'opera, usando materiali semplici come la pietra e la lamiera grezza, recuperati o donati. Il monumento rappresenta il missionario circondato dall'abbraccio della sua gente. «E' un vero e proprio capitolo della storia di padre Andrea. Il lavoro, l'impegno, la passione dedicati alla realizzazione rappresentano il vero significato di questo luogo. L'entusiasmo che ha circondato la nostra iniziativa, la spontanea generosità di chi ci ha aiutato economicamente e col proprio impegno di lavoro, sono la parte più importante di quest'opera».

All'inaugurazione, sabato mattina, oltre agli abitanti del quartiere e ai parenti di padre Andrea, erano presenti anche il sindaco Roberto Corti e gli assessori Giorgio Gerosa ed Emanuela Rocco.

E non potevano mancare i missionari saveriani: hanno partecipato alla cerimonia il rettore padre Piero Pierobon e padre Vincenzo Munari, ex rettore di Desio, di passaggio in Brianza prima di ripartire per la missione in Sierra Leone, dopo un periodo di riposto in Italia.

«Se sono diventato missionario - ha detto padre Vincenzo, commosso - è stato anche grazie a padre Andrea»



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